LA FIRENZE DI GIOVANNI E TELEMACO SIGNORINI IN MOSTRA A PALAZZO ANTINORI

“La Firenze di Giovanni e Telemaco Signorini” è il titolo dell’esposizione d’arte inaugurata oggi a Palazzo Antinori, imperdibile evento per conoscere aspetti inediti di due protagonisti della cultura europea ottocentesca, ma anche occasione per visitare eccezionalmente l’edificio rinascimentale dei marchesi Antinori (per la prima volta aperto al pubblico) situato in centro a Firenze a pochi passi dall’Arno. Grandi appassionati dell’arte dell’800, i marchesi Antinori, fedeli ad una secolare tradizione di mecenatismo, hanno aderito all’idea di promuovere questa rassegna espositiva accogliendo con entusiastico slancio la proposta avanzata dall’Istituto Matteucci. “La mostra, hanno spiegato i curatori Elisabetta Matteucci e Silvio Balloni – è stata ideata a seguito del fortunato recupero di un carteggio di Telemaco con il padre Giovanni e con il fratello Paolo. Lo scopo è sia di far emergere le ascendenze del capostipite sul figlio pittore, sia di documentare l’evoluzione della pittura paesaggistica in Toscana”. Nella raffinata esposizione di Palazzo Antinori sono state selezionate oltre sessanta opere pittoriche dei due Signorini: dipinti provenienti dalla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti e da collezioni private; capolavori più o meno noti ma anche tele che per la prima volta sono esposte al pubblico. Vantando come protagonisti Giovanni e Telemaco Signorini da un lato e la loro Firenze dall’altro, l’esposizione di Palazzo Antinori è articolata in otto sezioni e ai visitatori offre un’ampia selezione di impressioni urbane, vedute e paesaggi: importanti dipinti in stile tipicamente macchiaiolo, con scenari di marcata fiorentinità. Tali opere, ritenute dagli esperti fra le più interessanti dei due Signorini, faranno rivivere l’affascinante scenario di una stagione alquanto fertile per l’arte e la cultura; periodo storico che a Firenze ha conferito un’immagine ideale di città europea. Nel diciannovesimo secolo la città era divenuta tappa obbligata nel gran tour dell’intellighenzia internazionale soprattutto grazie alle attività di G. P. Vieusseux (1779-1863) che ideatore di un circolo culturale virtuoso riuscì a radunare intorno a Firenze dotti di ogni nazionalità. E’ nella seconda metà dell’Ottocento che si affermarono gli artisti Macchiaioli di cui Telemaco Signorini (1835 – 1901) fu esponente di primo piano; ad indirizzare Telemaco allo studio dell’arte, fu suo padre Giovanni Signorini, pittore vedutista, soprannominato “il Canaletto fiorentino” e come tale prediletto da Leopoldo II° Granduca di Toscana. T. Signorini ebbe una vivace vita mondana, viaggiò in vari paesi europei e come assiduo frequentatore dei salotti aristocratici di Firenze venne apprezzato per la sua vasta cultura interdisciplinare. Intellettuale versatile e cosmopolita in rapporto con i suoi contemporanei; volontario garibaldino nel 1859, artista, ma anche scrittore: suo è il libro “Caricaturisti e caricaturati al Caffè “Michelangiolo”. 1893. La mostra “La Firenze di Giovanni e Telemaco Signorini” è svolta a Palazzo Antinori (Firenze) dal 19 settembre al 10 novembre 2019. Apertura dalle ore 10-18, dal martedì alla domenica (chiuso lunedì). Per maggiori informazioni consultare il sito: www.lafirenzedeisignorini.antinori.it
Cristina Fontanelli