CULTURA

“Dio è in pausa pranzo”di Michele Coppini. Una commedia drammatica e demenziale di buona qualità

“Dio è in pausa pranzo” è la nuova commedia del regista fiorentino Michele Coppini. Dopo l’esordio con “Benvenuti in Amore” e una serie di corti di buona qualità Coppini presenta questo film che definisce drammenziale. E’ il dramma della pandemia letto attraverso gli occhi e la mente di Ubaldo Lumaconi, un quarantenne socio fobico che per paura di essere infettato dagli anziani genitori, vive rinchiuso in un tinello, in compagnia di un computer, di una maschera antigas e della sua collezione di dvd, tra cui alcuni classici horror movie. Ha l’idea che il virus trasformi tutte le persone infettate in zombie, e tiene sempre a portata di mano una mazza da baseball. Influenzato dalla saga dei morti viventi di George Romero, ha incubi horror e si dice pronto a spaccare la testa a ogni infettato. Con i genitori ha dialoghi separati dalla porta a vetri ed evita ogni contatto. Ubaldo si scopre che soffre di psicosi e di allucinazioni. E’ convinto che il virus sia un gas chimico rilasciato dagli americani.
Il film ci induce a ridere di noi e delle nostre reazioni. Non è facile riuscire a ridere della pandemia, delle fobie e dei disagi psichici che ha provocato. Coppini riesce a narrare tutto questo con leggerezza e con una buona dose d’ironia. Mescola notizie sul coronavirus con opinioni di negazionisti, sedute di analisi con fughe demenziali verso presunti luoghi incontaminati e interpreta con grande verità espressiva il ruolo del quarantenne fobico.

Trasformare la tragedia che abbiamo vissuto in una commedia demenziale, è il progetto ,in buona parte riuscito di ” Dio è in pausa pranzo”, un film che si avvale di un buon cast (Sergio Forconi, , Athina Cenci,la Miss Italia 2016 Rachele Risaliti, e attori ben conosciuti sul territorio toscano come Francesco Ciampi, Francesca Cellini, Alessio Venturini , Aldo Pellegrini, Ettore Bianchi, Patrizia Ferretti) ed è ben diretto da Michele Coppini che nella duplice veste di regista e protagonista sembra tendere a costruire un’originale narrazione che crediamo, avrà ulteriori sviluppi. Al momento accogliamo con attenzione questa sua buona capacità affabulatoria, in attesa di nuovi sviluppi della sua creatività. “Ho cercato- ha dichiarato il regista presentando il film- di mettere insieme il cinema drammatico e quello comico demenziale. In altre parole, volevo mettere insieme realismo e assurdo. Nel cinema demenziale, tragedia e morte non esistono, sono sempre evitati, scongiurati, dribblati. Ho voluto rompere questa regola non scritta che dice: mai legare drammatico e demenziale, altrimenti non si rende credibile né l’uno né l’altro”.Adesso la risposta va agli spettatori che, ci auguriamo,sapranno apprezzare nella sua indubbia originalità “Dio è in pausa pranzo”.

Alessandro Lazzeri

Alessandro Lazzeri

GazzettaToscana.it è un quotidiano online di cronaca indipendente sui fatti che circondano la zona della Toscana.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio