EMPOLI. Ottant’anni dalla partenza dei Volontari della Libertà, grande raduno regionale domenica 16 febbraio

Sarà presente il presidente della Regione Eugenio Giani. Mantellassi: “Il ricordo deve unire noi cittadini di Empoli nel batterci per la democrazia”
Sono già passati 80 anni da quel 13 febbraio 1945, giorno in cui da piazza del Popolo ben 530 ragazzi di zona andarono a combattere per la liberazione del resto d’Italia, diventando membri del Corpo volontari per la Libertà, lottando sugli Appennini tra Toscana ed Emilia Romagna. Empoli era già stata liberata il 2 settembre dell’anno precedente, ma il pensiero di un’Italia ancora dominata in parte dai nazifascisti rinsaldava la volontà di essere partecipi di una nuova pagina della storia del Paese.
Il grande anniversario, purtroppo senza più testimoni empolesi, di quella coraggiosa partenza, sarà celebrato domenica 16 febbraio a Empoli. Una ricorrenza storica che viene celebrata ogni cinque anni dal Comune di Empoli a partire dal 1970, siamo quindi alla 11esima commemorazione.
LE DICHIARAZIONI – “Sauro Cappelli, Rolando Fontanelli, Dario Del Sordo, William Lucchesi, Vieri Tani: questi sono alcuni dei nomi dei partigiani che fecero la Storia con il loro impegno contro l’invasione nazifascista – commenta il sindaco Alessio Mantellassi – Con il loro coraggio e la loro generosità, nonostante Empoli fosse già stata liberata, dettero il loro contributo per le altre città e le altre comunità ancora sotto scacco dai nazisti e dai repubblichini. In quel 1945 che finalmente pose fine a tutte le ostilità, i Volontari per la Libertà ebbero un ruolo decisivo. Ma quei partigiani oggi non ci sono più, ed è il momento doloroso in cui i testimoni devono tramandare la parola, farlo nel modo più fedele possibile senza tradire lo spirito e il coraggio di questi valorosi volontari. In ottant’anni sono passate generazioni e generazioni, ma il ricordo è quello che deve unire noi cittadini di Empoli nel batterci per i nostri ideali, per i valori della democrazia e del progresso, seguendo le orme di chi rischiò di sacrificare la propria vita per la nostra libertà e la pace in Europa”.