ATTUALITÀ

Comunicato Trasparenza per Empoli – Forza Italia e il PSI

Forza Italia e il PSI: confronto sui numeri
Forza Italia condivide sostanzialmente la visione urbanistica dell’Amministrazione Comunale, ma il
suo comunicato critico al PSI rivela una scarsa conoscenza dei dati reali del territorio. Come abbiamo
sempre sostenuto le critiche da parte di tutti sono legittime e talvolta doverose, ma è anche un
dovere morale di chiunque muova delle critiche portare dei dati oggettivi a supporto delle proprie
posizioni, altrimenti il rischio è quello di creare solo confusione.
Edilizia residenziale
FI denuncia una presunta riduzione delle nuove edificazioni residenziali, affermando: “Un
controsenso considerato che nel periodo in cui viviamo: mancano le residenze”.
Tuttavia, i dati ufficiali del PSI rivelano il contrario: Empoli ha il 13,7% di abitazioni vuote e il 31,8%
sotto utilizzate, con una tendenza in aumento. La carenza di residenze non trova quindi riscontro
nei numeri a dimostrazione che se c’è una cosa che a Empoli non manca sono proprio le residenze.
Sviluppo produttivo
FI sostiene che il PSI “limita lo sviluppo delle attività produttive con il conseguente sviluppo socio-
economico”.
Le osservazioni della Regione Toscana numeri alla mano chiariscono invece che “tale
dimensionamento non risulta peraltro giustificato nè dall’andamento demografico, che risulta
sostanzialmente stabile, né dalla crescita del sistema socio-economico dei territori soprattutto in
riferimento alle funzioni “residenziale” e “industriale/artigianale””.
Inoltre, è utile osservare che negli anni passati le ampie possibilità edificatorie concesse non hanno
attratto investitori, segno che la disponibilità di terreni verdi edificabili non è soluzione utile alle
esigenze economiche del territorio.
Aree industriali e abitazioni
FI afferma che “chi ha paura della commistione delle aree industriali e le abitazioni, dimentica che
da noi questa commistione c’è sempre stata”.
Tuttavia è bene precisare che tale commistione esiste perchè è stata praticata fino ad alcuni
decenni orsono, fino a quando fu deciso di porre dei confini e distanze adeguate tre aziende ed
abitazioni a tutela della qualità della vita futura di tutti e vennero fatte diverse leggi in questo
senso, vedi le più recenti l.r. 65/2010 e PIT/PPR e non a caso, ARPAT, Soprintendenza e Regione
Toscana segnalano che diverse previsioni del PSI non rispettano proprio i principi di tali leggi.
Monitoraggio ambientale e autorizzazioni
FI sostiene che per il nostro territorio “il rispetto ambientale è una garanzia. Oltre il fatto che il
territorio è ben monitorato in sottotraccia dagli organi competenti”, ma la Regione Toscana invece
evidenzia “la mancanza del monitoraggio ambientale del quadro pianificatorio pregresso,
mancando così una valutazione dei parametri ambientali”.
Inoltre il “Budget economico 2025 e pluriennale 2025/2027 ARPAT” e la lettera dei lavoratori ARPAT
al Presidente Giani “La lenta agonia di ARPAT” denuncia preoccupazione per “la propria capacità di
essere efficace e garantire le attività di protezione e prevenzione ambientale”.
Vicende come il KEU, la presenza di PFAS nelle acque locali e la qualità dell’aria scadente, confermata
dalle conclusioni della relazione sanitaria USL Toscana Centro 2023 “La qualità dell’aria rispetta i
limiti normativi, ma resta lontana dagli standard OMS per la salute”, dimostrano che purtroppo il
nostro territorio non è ben monitorato e questo va a compromettere sia il livello di salute dei
cittadini, sia a falsare il livello di competitività tra imprese non virtuose e imprese virtuose che si
trovano svantaggiate, non per le leggi a tutela della salute collettiva come sostenuto da Fratelli
d’Italia, ma bensì per la mancanza di controlli che permettono alle imprese non virtuose di operare
una concorrenza sleale nei confronti delle aziende virtuose rendendo il nostro territorio meno
appetibile perché incapace di garantire tutele e condizioni certe ed egualitarie per tutti.
Come comitato, riteniamo doveroso criticare questo PSI soprattutto per rivendicare il diritto della
cittadinanza ad avere informazioni complete e sostenute da documenti ufficiali al fine di
permettere ad ognuno di formare una propria idea in modo imparziale attraverso dati e pareri
ufficiali degli enti terzi istituzionali.


Comitato Trasparenza per Empoli
03/03/2025

Redazione

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