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Solidarietà ai lavoratori di Alia e richiesta di un nuovo modello di gestione dei servizi pubblici

SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI DI ALIA: SERVONO MODELLI GIUSTI, NON
MULTIUTILITY INEFFICIENTI
La FP-CGIL Toscana ha lanciato un allarme chiaro: la situazione in Alia è ormai
insostenibile, a causa di una disorganizzazione aziendale cronica che mette a rischio
non solo i diritti dei lavoratori ma anche la qualità dei servizi per i cittadini. Esprimiamo
piena solidarietà ai lavoratori, che con senso di responsabilità continuano a garantire
ogni giorno un servizio essenziale nonostante condizioni sempre più critiche.
Non è un caso isolato: già lo scorso anno, in modo unitario, tutti i sindacati avevano
proclamato lo stato di agitazione contro Hera, un’altra grande multiutility che
rappresenta il modello che anche la Multiutility Toscana vorrebbe diventare. Due esempi
concreti che mostrano come questi modelli aziendali – nati per centralizzare e
finanziarizzare i servizi pubblici – portino con sé gravi conseguenze:
• peggioramento delle condizioni di lavoro;
• perdita di efficienza e qualità nei servizi;
• aumento dei costi a carico dei cittadini, come documentato anche nei bilanci di
Alia e dai meccanismi tariffari ARERA.
Il problema è sistemico. Le multiutility come Alia e Hera sono società per azioni a logica
privatistica, anche quando restano formalmente pubbliche. Inseguono dividendi,
generano utili da distribuire agli azionisti (cioè ai Comuni), ma lo fanno sulle spalle dei
lavoratori e degli utenti, in una forma di fiscalità occulta che alimenta diseguaglianze.
Chiediamo ai cittadini, alle amministrazioni e alle forze politiche:
• di fermare il progetto Multiutility Toscana;
• di aprire un dibattito vero nei territori;
• di tornare a un modello pubblico partecipato, equo, trasparente, come quello
della gestione in house.
Solo una gestione pubblica senza fini di lucro, fondata su efficienza, trasparenza e
partecipazione, può garantire servizi di qualità, lavoro dignitoso e giustizia sociale.


Rete Toscana per la tutela dei beni comuni

 

Redazione

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