Provincia Novecento Arte ad Empoli 1925- 1960.

La mostra si potrà visitare dal giorno 8 novembre al 15 febbraio 2026 nei rinnovati spazi dell’antico ospedale San Giuseppe di Empoli dove ,150 opere provenienti anche da raccolte private oltre che pubbliche ,ripercorrono 35 anni di storia di una città e dei dintorni di una città di provincia come Empoli. Peccato non poter ammirare gli affreschi nella sala delle Rose al circolo Arci Pozzale di Sineo Gemignani….
Vi sono esposte opere di artisti come Mario Maestrelli, Virgilio Carmignani, Amleto Rossi, Gino Baragatti, Loris Fucini, Sineo Gemignani, Renato Alessandrini, Enzo Faraoni, Piero Sedoni, Piero Tognetti, Gino Terreni e Gigi Boni.
Nelle opere di questi artisti traspare il loro grande legame con la propria terra, ma sopratutto con il territorio di cui hanno voluto esprimere il proprio tessuto sociale. L’Empolese è un toscano di mezzo perchè Empoli si trova in una posizione strategica tra Firenze e Pisa tanto da influenzarne la cultura e la lingua locale. L’Empolese si è sempre contraddistinto per il profondo spirito di iniziativa individuale che ha consentito la nascita di aziende, tante aziendine, a dimensione ridotta e molto spesso a contatto con l’abitazione tanto da coinvolgere tutta la famiglia dell’imprenditore nell’impresa. In questo modo nasce il settore industriale dell’abbigliamento empoloìese pullulante di tanti artigiani e piccoli imprenditori con la dote naturale del coraggio, dello spirito di intraprendenza, dell’operosità e dell’ingegnosità, prerogative spinte anche dal bisogno di capitale che dopo una qualsiasi guerra, qui addirittura due, diventa vitale. Se la nascita del comparto industriale abbigliamento non è localizzata in grandi stabilimenti, quello del vetro non si sarebbe potuta avere altrimenti, già dalla sua nascita nel ‘700. Il lavoro della vetreria è tutto nella fornace dove il vetro viene fuso e modellato dal maestro, coadiuvato dal levatore, dal serraforme, dal portantino, incaricato di portare al maestro la massa incandescente del vetro dalla fornace, e guai se una gocciolina si staccava dalla massa incandescente e cadeva addosso al maestro …..interventi che la moderna tecnologia non riuscirà a sostituire. Ma accanto all’industria vetraria e delle confezioni si collocano altre industrie come quella dolciaria (la Sammontana), la conserviera, delle bevande alcoliche, quella molitoria, quella della pasta, dei pellami, della colla, dei liquori, dei fiammiferi, e tutto ciò che è complementare, senza omettere il settore agricolo.
I loro artisti in queste opere trasmettono un messaggio oltre che un’idea, un evento storico dandone un significo personale perché inserito nel contesto sociale che vogliono rappresentare , in questo caso quella che è la caratteristica preponderante della città di Empoli, una città vocata al lavoro ed la genio imprenditoriale che ha contraddistinto quel periodo che ha dato un’identità industriale ad Empoli, ma soprattutto il suo imprinting nel mondo.
E pensare che tutto nacque nel 1925 quando due adolescenti Mario Marstrelli e Virgilio Carmignani dettero vita ad un laboratorio di artisti dove sono state immortalate non solo vicende artistiche ma anche umane, forse più umane.







