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Azzurri contestati da Rangers e Desperados

 

"La misura è colma, lo si era capito anche sabato pomeriggio quando, dopo il gol di Insigne (0-2 del Pescara), buona parte della Maratona si era spazientita e aveva iniziato a contestare con cori e fischi. La contestazione di quest’oggi, martedì 24 gennaio, nell’allenamento pomeridiano dell’Empoli, era quasi nell’aria. Ma le modalità con cui è avvenuto hanno fatto passare l’episodio come un vero e proprio evento. Mai era avvenuto infatti, almeno negli ultimi venti anni, che una seduta degli azzurri venisse sospesa per l’ingresso in campo dei tifosi azzurri. Sono passati da uno dei cancelli del Sussidiario, hanno lanciato due fumogeni per farsi annunciare dal fumo rosso e si sono presentati alla squadra che si stava allenando nel campetto che ospitava il ‘pallone’. Un centinaio i tifosi presenti fra Desperados e Rangers. Hanno chiesto di parlare, inizialmente i toni erano abbastanza accessi, ma la squadra, con Stovini in prima fila, si è subito dimostrata disponibile a un dialogo. Presenti anche il presidente Fabrizio Corsi, l’allenatore Guido Carboni, il direttore generale Pino Vitale, il direttore sportivo Marcello Carli e il presidente dell’Unione Clubs Athos Bagnoli. I dirigenti sono rimasti per tutto l’incontro, i giocatori sono invece tornati in campo per prepararsi. Qualche momento di tensione per alcuni tifosi che avevano da ridire sul rendimento di Dumitru, è servita la mediazione di altri giocatori per evitare che la cosa degenerasse. In ogni caso tutto si è svolto civilmente e gli ultrà, alcuni dei quali molto giovani, hanno chiesto alla squadra più impegno, più voglia di lottare. "Non è possibile – dice qualcuno di loro – mollare a inizio ripreso o in generale a metà campionato. Vogliamo vederli dare il massimo. Qui c’è qualcuno che passeggia, che non onora la maglia".

Fonte: gonews.itempoli_comunque_e_dovunque.jpg

Franca Ciari

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