Zio Vanja in prova al Manzoni – regia Roberto Valerio – produzione Associazione Teatrale Pistoiese

PISTOIA
SUL PALCO DEL TEATRO MANZONI … SI PROVA ČECHOV
PROVE IN TEATRO PER ZIO VANJA, NUOVA PRODUZIONE DELL’ASSOCIAZIONE TEATRALE PISTOIESE.
La regia è di Roberto Valerio. In scena, in ordine alfabetico,
Federica Bern, Pietro Bontempo, Giuseppe Cederna, Ruggero Dondi,
Vanessa Gravina, Massimo Grigò, Elisabetta Piccolomini.
Lo spettacolo debutterà nella stagione teatrale 2021/22.
Sul palcoscenico del Teatro Manzoni di Pistoia la creatività non si è mai fermata e stanno arrivando a conclusione, in queste ore, le prove della nuova produzione dell’Associazione Teatrale Pistoiese: ZIO VANJA, uno dei capolavori assoluti del teatro di Anton Čechov.
A curare la regia dello spettacolo è Roberto Valerio, che negli anni ha firmato molti spettacoli di successo dell’Associazione Teatrale Pistoiese.
In scena ritornano due attori molto amati dal pubblico, come Vanessa Gravina e Giuseppe Cederna, con Elisabetta Piccolomini e Massimo Grigò, già presenti nel cast di Tartufo, anch’essa produzione ATP. la cui tournée riprenderà nella prossima stagione. A loro si aggiungono, in questa occasione, Pietro Bontempo, Ruggero Dondi e Federica Bern. Costumi, luci e progetto audio sono, rispettivamente, di Lucia Mariani, Emiliano Pona e Alessandro Saviozzi. L’allestimento è a cura dell’Associazione Teatrale Pistoiese.
Il debutto di Zio Vanja è atteso per marzo 2022.
In una tenuta di campagna c’è una tavola apparecchiata per il tè sotto ad un vecchio pioppo. Poco più in là, dondola un’altalena. L’atmosfera tranquilla e serena non rispecchia il tumulto disordinato dei cuori. La vita quotidiana che Vanja, sua nipote Sonja, l’anziana maman Marija, Telegin e il dottor Astrov conducono in quella residenza di proprietà del professor Serebrjakov, viene stravolta dall’arrivo dell’illustre accademico e dalla sua bellissima seconda moglie Elena…
“Anton Čechov – commenta il regista Roberto Valerio – considerava Zio Vanja una commedia, quasi un vaudeville. I personaggi, monadi afflitte, annaspano nella noia, perdendosi in sterili sogni. All’interno del testo troviamo un continuo balenio di spunti burleschi; d’altronde i buffoni, i clown, gli eccentrici, non sono l’immagine della solitudine e della tristezza? Ogni personaggio declama i propri sogni, le proprie sofferenze; ogni personaggio anela al bello, al riscatto, all’amore: tutti però incapaci di agire. Così, come in Beckett, i due clown Vladimiro ed Estragone attendono Godot, così i personaggi di Čechov attendono, invano anch’essi, la felicità e un futuro migliore…”
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