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I benefici di un giardino terapeutico

Giovedi scorso, 22 maggio, è stato inaugurato un giardino nella RSA Vincenzo Chiarugi di Empoli (Fi) che, oltre ad abbellire uno spazio, rendendolo vivibile, può curare, tanto da essere definito terapeutico per alcune persone affette da Alzheimer e altre forme di demenza. Da un po’ di tempo è stato accertato (medicina e scienza) che il verde, inteso in senso lato, sia di grande beneficio per le persone che si ritrovano in stato di disabilità, che hanno raggiunto un’età importante o che si trovano in stato di disagio psichico o sociale.

L’ Alzheimer e altre forme di demenza sono patologie che danneggiano progressivamente le cellule nervose, soprattutto quelle nelle aree del cervello che regolano i processi di apprendimento e memoria, il cui   è inizialmente la perdita della memoria a breve termine.

 Le piante possono stimolare i cinque sensi ed in un giardino si percepisce   il ciclo vitale nella sua interezza tanto che il fatto di osservare le piante, la loro crescita, i loro fiori ed anche frutti, in alcuni casi, ci fa comprendere le varie tappe della nostra esistenza e del continuo rinnovarsi con tutti i suoi valori.

Le piante si possono toccare facendoci vivere il momento presente, si possono sentire grazie al vento tra i cespugli che produce un delicato rumore, si possono vedere godendo dei benefici che i vari colori possono procurarci, si possono odorare e beneficiare delle loro fragranze il cui odore, se viene percepito come piacevole, rilascia endorfine che possono produrre benefici psicofisici.

Quindi curare un giardino rende facile socializzare, condividere emozioni e trovare anche argomenti di conversazione, anche con chi non sa più cosa dire, perché non sa più chi è, e tanto meno perché si trovi lì, perché non sa proprio come spiegarselo. Ed anche il familiare  non sa  spiegare a quella persona  che  tra loro c’è un legame  nato con il tempo da un rapporto  genitori figli, marito moglie, nonni e nipoti ed altre forme di parentela, tanto che un familiare  si sente spesso formulare la domanda: “ma tu chi sei?”


Curare un giardino vivendolo nella sua entità può far ritrovare un punto di contatto a chi di contatti non ne ha più, ritrovandosi solo con se stesso, pur non sapendolo. Un giardino può far ricordare ad un soggetto di avere avuto una passione, guarda caso proprio quella delle piante, tanto da seguirne la crescita e dando ancora un senso alle proprie passioni da condividere con altri che ancora vogliono fare parte della loro vita, perché anche quella è vita da cui trarre ancora tanti insegnamenti.

F.C.M.
F. C. M.

 

Franca Ciari

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