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ESCLUSIVA, Davide Micillo: “Trento, ora si riparte da zero.

Di Gregorio non un salto nel buio per la Juve, contento della scelta bianconera di tornare a puntare su un portiere italiano”

ESCLUSIVA, Davide Micillo: “Trento, ora si riparte da zero. Di Gregorio? Contento della scelta della Juve di tornare a puntare su un portiere italiano”

La testata sportiva News.Superscommesse.it ha raggiunto in esclusiva Davide Micillo, ex portiere di Serie A e B con oltre 300 partite in carriera, dal 2022 preparatore degli estremi difensori del Trento. La sua esperienza nel ruolo e le sue dichiarazioni aiutano a capire a che punto sia la storica scuola italiana dei portieri, ancora ai vertici a livello internazionale. In questo passaggio, Micillo si esprime sull’acquisto di Di Gregorio da parte della Juventus e sugli obiettivi stagionali del Trento.

Che stagione sta nascendo per il tuo Trento? Dopo qualificazione ai playoff della scorsa stagione l’obiettivo è migliorarsi? In panchina è arrivato un allenatore ambizioso come Tabbiani, a caccia di riscatto dopo l’ultima, deludente stagione tra Catania e Fiorenzuola. Il mercato ha già portato un profilo di qualità come Disanto e ci sono altre trattative aperte…

“Con la qualificazione ai playoff l’anno scorso abbiamo raggiunto un traguardo importante e storico, ma ora si riparte da zero. È chiaro che l’obiettivo minimo sarà ripetersi, ma chi era già qui nella passata stagione è animato dalla forte motivazione di provare a migliorarsi. Per me sarà il terzo anno al Trento e a prescindere dai traguardi che raggiungeremo quello che mi auguro è di vivere un’annata tranquilla che dia soddisfazioni a tutti. Ai nostri tifosi, alla società che è ambiziosa, ma anche ai giocatori e al nuovo staff tecnico, composto da persone preparate e vogliose di fare bene. Nelle ultime due stagioni abbiamo sempre cambiato allenatore in corsa. Il primo obiettivo non può che essere quello di avere finalmente continuità da questo punto di vista. Vorrebbe dire aver fatto un buon cammino. Ci impegneremo tutti al massimo affinché sia così”.
Tu conosci bene l’ambiente della Juventus, ci sei cresciuto e c’hai anche lavorato a lungo come preparatore dei portieri a livello di settore giovanile. Proprio alla vigilia del ritorno nelle Coppe, la Juve ha deciso di rinunciare a un portiere come Szczesny per affidarsi a Di Gregorio, reduce da due ottime annate in A, ma mai testato in un grande club e in Europa. Dal punto di vista tecnico come la giudichi questa operazione? Pensi che l’ex Monza possa diventare uno dei migliori portieri della Serie A, se già non lo è?
“Prima di tutto, rispondo dicendo che sono contento che la Juventus sia tornata ad affidarsi ad un portiere italiano. Szczesny è sicuramente tra i migliori al mondo, ma la nostra scuola è sempre stata all’avanguardia. Almeno in questo ruolo, è giusto che anche le grandi abbiano il coraggio di puntare sui portieri italiani. Nello specifico, la scelta della Juventus si inserisce nell’ambito di un cambiamento più generale, a partire dallo staff tecnico. Sappiamo che a Thiago Motta piace iniziare a giocare da dietro e contare su un portiere propositivo che partecipi alla costruzione. È vero che Di Gregorio non ha esperienza a livello internazionale, ma non è un salto nel buio perché a Monza ha dimostrato il proprio valore affermandosi tra i migliori portieri della Serie A, insieme a quelli che ben conosciamo delle big che, come detto, sono quasi tutti stranieri, da Maignan a Sommer. (…) ”.

Redazione

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