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COMUNICATO – Fucecchio ricorda i deportati della Saffa

Fucecchio ricorda i deportati della Saffa

 

Breve cerimonia secondo le disposizioni anti Covid questa mattina in via Dante
Sulla pagina Facebook del Comune un video che ricorda quei giorni

 

FUCECCHIO, 8 MARZO 2021. L’8 marzo 1944 otto operai della Saffa, la ex fabbrica di fiammiferi attiva a Fucecchio fino alla fine degli anni ’70, furono prelevati, insieme ad altri tre uomini presi in varie zone del paese, per aver manifestato contro il regime fascista. Furono deportati nei campi di concentramento nazisti di Mauthausen ed Ebensee senza fare più ritorno a casa.

Si tratta di uno dei momenti più bui della storia della città che, come ogni anno, l’amministrazione comunale ha voluto ricordare con una cerimonia solenne in Via Dante, proprio dove adesso campeggia la lapide riportante i nomi degli operai deportati.

Alla cerimonia di questa mattina erano presenti il sindaco Alessio Spinelli, gli assessori Valentina Russoniello e Daniele Cei, ed un giovane rappresentante del gruppo FucecchioèLibera.

“Come ogni anno, celebrare questo evento è fondamentale – dichiara il Sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli – perché soltanto mantenendo vivo il ricordo di questi eventi drammatici è possibile evitare che gesti simili possano essere ripetuti. Il sacrificio di quegli 8 operai, sfollati da Livorno dopo i bombardamenti e venuti a lavorare e a vivere a Fucecchio, e degli altri cittadini che persero la vita chiedendo libertà fa parte del nostro patrimonio,  della memoria storica della nostra città”.

Anche per quest’anno le celebrazioni sono state fatte in maniera raccolta nel rispetto delle ormai note disposizioni legate al Coronavirus.

“Vista l’impossibilità di invitare le persone alla commemorazione – ha aggiunto l’assessore alla cultura e alla memoria storica, Daniele Cei – abbiamo pensato di realizzare un breve documentario con alcune testimonianze su quei tragici fatti. Da questa mattina lo si può vedere sulla pagina Facebook del Comune. E’ un interessante video, ricco di testimonianze, dedicato a questa indelebile tragedia che ha colpito al cuore il nostro paese e non solo. Consiglio a tutti di andarlo a vedere, soprattutto alle generazioni più giovani, perché la memoria è l’arma più potente che abbiamo contro il ripetersi di certe atrocità”.

Franca Ciari

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