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I GRANDI WALZER DI STRAUSS

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TEATRO YVES MONTAND Monsummano Terme

LA STAGIONE 2019 / 2020

Domenica 1 dicembre 2019, ore 17

 

I GRANDI WALZER DI STRAUSS

nelle trascrizioni della Seconda Scuola di Vienna

Maurizio Baglini (pianoforte), Daniele Giorgi (violino), Fanny Ravier (violino),

Giulia Panchieri (viola), Silvia Chiesa (violoncello), Michele Ignelzi (harmonium).

Robert Schumann Quartetto con pianoforte op. 47

Johann Strauss (figlio) Schatzwalzer (Valzer del tesoro) op. 418 (trascrizione di A. Webern)

Rosen aus dem Süden (Rose del sud) op. 388 (trascrizione di A. Schönberg)

Wein, Weib und Gesang (Vino, donne e canto) op. 333 (trascrizione di A. Berg)

La grande musica arriva sul palco del Teatro Montand domenica 1 dicembre (ore 17) con un pomeriggio dedicato a due giganti della tradizione musicale tedesca e viennese, Robert Schumann e Johann Strauss (figlio). I GRANDI WALZER DI STRAUSS, proposti nelle trascrizioni della Seconda Scuola di Vienna, saranno interpretati da un prestigioso sestetto, che riunisce, insieme al noto pianista Maurizio Baglini e alla violoncellista Silvia Chiesa, già legati da un lungo sodalizio musicale che li ha visti protagonisti di oltre 250 concerti in duo, quattro straordinari musicisti strettamente connessi all’Orchestra Leonore e al progetto “Floema”: Daniele Giorgi (violino), direttore musicale della Leonore e direttore artistico della Stagione Sinfonica Promusica e del Progetto Floema, le musiciste della Leonore Fanny Ravier (violino) e Giulia Panchieri (viola), e Michele Ignelzi (harmonium), già largamente apprezzato come compositore dal pubblico della Leonore e di Floema

Apre il concerto il Quartetto per pianoforte e archi op. 47, gioiello impareggiabile di eleganza formale e di cesello strumentale, che Robert Schumann scrisse in appena due settimane: caratterizzato da uno stile lussureggiante e appassionato, interamente sgorgato dai più intimi pensieri e sentimenti del compositore, questo Quartetto vide la luce in uno degli anni più fecondi della maturità di Schumann, il 1842, che fu interamente dedicato alla musica da camera.

Seguono quattro Walzer di Johann Strauss (figlio): Schatzwalzer (Valzer del tesoro) op. 418 (trascrizione di Anton. Webern); Rosen aus dem Süden (Rose del sud) op. 388 (trascrizione di Arnold Schönberg); Wein, Weib und Gesang (Vino, donne e canto) op. 333 (trascrizione di Alban Berg).

Il Walzer, nato nell’impero Asburgico alla fine del ‘700 come evoluzione del più rustico Ländler, divenne una delle forme di danza più diffuse ed amate di tutto l’Ottocento, il cui successo è in gran parte legato al nome degli Strauss, celebre dinastia di compositori di musica da ballo e operetta.

Nel 1921 Arnold Schönberg, Anton Webern e Alban Berg decisero di fondare una “associazione per esecuzioni musicali private”, una “idea grandiosa di Schönberg”, come ricorda Berg in una lettera alla moglie, che si poneva come alternativa ai grandi concerti pubblici, per creare un luogo più intimo e cordiale dove proporre ad un pubblico non prevenuto le opere di compositori giovani o non ancora pienamente conosciuti (fra i compositori presentati ci furono, oltre al trio viennese, Reger, Debussy e Stravinskij).

A causa dell’inflazione crescente del dopoguerra era necessario trovare fondi per l’associazione e così i tre compositori promossero una ‘serata straordinaria’ dedicata ai Valzer di Strauss, nella quale i manoscritti delle trascrizioni sarebbero stati battuti all’asta. Il 27 maggio del 1921 vengono presentate per la prima volta al pubblico le trascrizioni dei Valzer straussiani della cosiddetta “Seconda Scuola viennese”. I tre compositori presero parte anche all’esecuzione (Berg all’harmonium, Webern al violoncello e Schönberg al violino).

Contribuì al successo della serata la presentazione vivace da parte di Schönberg, improvvisatosi battitore d’asta. La trascrizione di Berg fu accolta da applausi convinti e quella di Webern fu rieseguita come bis.

Prima del concerto, la degustazione di prodotti del territorio a cura di Slow Food Valdinievole – Mercato della Terra di Montecatini Terme.

La stagione teatrale è realizzata grazie anche al sostegno di Unicoop Firenze, partner sostenitore di tutte le attività dell’Associazione Teatrale Pistoiese e con il contributo di due aziende del territorio, da anni a fianco del teatro, Polli e Arredamenti Goti.

Prevendita Biglietteria Teatro Montand 0572 954474 nei giorni di sabato 30 novembre (dalle 9.30 alle 13; dalle 16,30 alle 19.30) e domenica 1 dicembre (dalle ore 16) – info e prenotazioni 0573 991609

BIO

MAURIZIO BAGLINI pianoforte

Protagonista di una brillante carriera, si esibisce in sedi quali l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro San Carlo di Napoli, la Salle Gaveau di Parigi, il Kennedy Center di Washington ed è ospite di festival quali La Roque d’Anthéron, Yokohama Piano Festival, Australian Chamber Music Festival, “Benedetti Michelangeli” di Bergamo e Brescia. La sua vasta produzione discografica per Decca/Universal comprende incisioni di Schumann, Liszt, Brahms, Schubert, Scarlatti e Mussorgsky. Dal 2008 promuove il progetto “Inno alla gioia”, che lo porta a suonare in tutto il mondo la “Nona Sinfonia” di Beethoven/Liszt, con oltre cinquanta esecuzioni dal vivo.  Fondatore e Direttore Artistico dell’Amiata Piano Festival, è Consulente Artistico per la danza e la musica del Teatro “Verdi” di Pordenone e Ambasciatore culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Suona un grancoda Fazioli.

DANIELE GIORGI violino

Direttore d’orchestra, compositore e violinista,  viene nominato a 28 anni violino di spalla dell’ORT – Orchestra della Toscana nel 1999, e nel 2003 inizia a dedicarsi alla direzione d’orchestra sotto la guida di Piero Bellugi e Isaac Karabtchevsky. Nel 2004 è pluripremiato al Concorso Internazionale per Direttori d’Orchestra “A. Pedrotti” di Trento (dove oltre al secondo premio assoluto si aggiudica anche il premio speciale del pubblico ed il premio per la migliore esecuzione del brano di musica contemporanea), e da quel momento è invitato sul podio di numerose orchestre. Appassionato e infaticabile servitore della musica, ha scelto di privilegiare progetti di ampio respiro, convinto dell’importanza di un autentico e duraturo rapporto umano come base di una significativa esperienza artistica: da questo suo approccio umanistico alla musica nasce e si sviluppa l’Orchestra Leonore, di cui è Direttore Musicale dal 2014. È inoltre Responsabile della programmazione artistica della Stagione Sinfonica Promusica, nonché ideatore e Direttore Artistico del progetto Floema.

FANNY RAVIER violino

Diplomata presso il Conservatorio di Chambéry, sua città natale, si perfeziona al Conservatoire de Lyon con Claire Bernard, alla Scuola di Musica di Fiesole con Felice Cusano e Lorenza Borrani, e allʼAccademia Internazionale di Imola con Oleksandr Semchuk. Parallelamente partecipa all’Accademia Europea del Quartetto e studia musica da camera sotto la guida del Trio Di Parma, frequentando inoltre masterclass con Maestri di fama internazionale, tra cui Renaud Capuçon, Viktor Tretyakov e Alexander Lonquich. Si esibisce spesso in formazioni da camera per varie importanti istituzioni in Italia e all’estero. In veste di camerista è stata premiata recentemente ai concorsi Rospigliosi, Riviera Etrusca e Crescendo.
Tra le varie collaborazioni in orchestra si ricordano quelle con l’Orchestra Leonore, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e l’ORT – Orchestra della Toscana. È membro del Quartetto Aphrodite e insegna violino presso la Scuola di Musica di Fiesole.

GIULIA PANCHIERI viola

Diplomata con il massimo dei voti all’Istituto Musicale Pareggiato “L. Boccherini” di Lucca con Claudio Valenti, successivamente consegue con lode il Master in Music Performance presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano nella classe di Danilo Rossi. Dal 2012 al 2015 si perfeziona presso la prestigiosa International Menuhin Music Academy sotto la guida di Ivan Vukcevic e Maxim Vengerov. Ha inoltre frequentato masterclass con Ettore Causa, Alexander e Michael Zemtsov, Johannes Eskar, Simone Briatore, Danusha Waskeiwitcz e Barbara Westphal. Suona assiduamente come Prima Viola e Viola di fila in numerose formazioni orchestrali tra cui l’Orchestra della Svizzera Italiana, la Filarmonica del Teatro alla Scala, l’Orchestra Leonore, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale Santa Cecilia, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino e  l’ORT – Orchestra della Toscana.

SILVIA CHIESA violoncello

La violoncellista Silvia Chiesa ha contribuito in modo decisivo al rilancio del repertorio solistico del Novecento italiano anche grazie alle registrazioni di Castelnuovo-Tedesco, Riccardo e Gian Francesco Malipiero, Pizzetti, Rota, Casella e Respighi per Sony Classical con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Dedicataria di composizioni solistiche con orchestra di Corghi e D’Amico, è stata scelta per prime esecuzioni da Shohat, Campogrande, Clementi, Dall’Ongaro, Davies, Sollima, Cascioli e Fedele. Come solista si è esibita con compagini quali l’Orchestra Nazionale della Rai, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra della Toscana, la Royal Philharmonic Orchestra, i Solisti di San Pietroburgo, l’Orchestra di Rouen, la Staatsorchester Kassel e la Sinfonica di Cracovia. È artista residente dell’Amiata Piano Festival e docente al Conservatorio “Monteverdi” di Cremona. Suona un violoncello Giovanni Grancino del 1697.

MICHELE IGNELZI harmonium

Nato a Pescara nel 1958, ha compiuto gli studi di composizione, direzione d’orchestra e filosofia. Dal 1984 al 1997 ha insegnato teoria e analisi musicale al liceo del conservatorio di Firenze, dal 2003 composizione al conservatorio di Fermo e da qualche anno è tornato al conservatorio di Firenze pure per composizione. È stato direttore del Centro di Ricerca e di Sperimentazione per la Didattica Musicale di Fiesole. Ha scritto lavori da camera e per orchestra (una sua Ouverture è stata eseguita nel maggio 2019 a Pistoia dall’Orchestra Leonore con la direzione di Daniele Giorgi), e partecipa a Floema fin dalla nascita del progetto. S’è interessato di teoria, analisi e semiologia della musica con articoli e un volume collettaneo su questi argomenti, che erano anche alla base della rivista Eunomio, di cui è stato condirettore e che prosegue le sue pubblicazioni su Internet col nome Eunomios.

Franca Ciari

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