Trasparenza per Empoli – Il nodo dell’accorpamento e la gestione politica del referendum empolese

Il nodo dell’accorpamento e la gestione politica del referendum Una scelta
che continua a limitare la partecipazione
Apprendiamo con preoccupazione che, nonostante il sindaco abbia chiarito che
nel 2026 intende proporre una modifica della delibera originaria sulla
Multiutility, resta in piedi il rifiuto di accorpare il referendum comunale alle
elezioni regionali del 2025, rifiuto motivato con un parere ministeriale che lo
stesso sindaco ha pubblicamente definito non vincolante.
Questo significa che la decisione di non accorpare è una scelta politica
pienamente autonoma, presa nonostante il parere ministeriale abbia il compito
di evidenziare alcune complicazioni tecniche, agevolmente superabili, e non
quello di costituire condizione per un divieto. Di fatto, si rinuncia a favorire
la partecipazione e contenere i costi, come invece prevedono la legge e lo
statuto comunale.
È sempre più evidente che l’obiettivo sia evitare l’election day, proprio per
scongiurare l’effetto che avrebbe un’ampia partecipazione: il raggiungimento
del quorum, che renderebbe il voto vincolante. Così facendo, si limita di fatto
l’esercizio della sovranità popolare, che l’Art. 1 della Costituzione affida ai
cittadini venendo meno al compito che spetta allo stato di rimuovere gli ostacoli
che limitando la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono l’effettiva
partecipazione di tutti all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese –
Art. 3 della Costituzione -.
D’altronde, lo stesso sindaco ha dichiarato:
“Al di là di questo, il consiglio comunale non potrà ignorare ciò che verrà
fuori dal referendum. Ma è certo che se dovesse vincere il sì, ci troveremmo
ad affrontare un processo molto complicato.”
Una dichiarazione che solleva interrogativi: il processo sarà complicato perché
si vuole rispettare il voto dei cittadini, o perché bisogna mantenere gli
impegni già assunti a favore della Multiutility? In un momento in cui, dopo le
dimissioni della sindaca di Prato, Firenze non ha più una maggioranza solida
nella governance della Multiutility, e si affida ad Empoli e Scandicci per
ricompattare il fronte politico a favore della quotazione, è legittimo
domandarsi se le difficoltà evocate dal sindaco riguardino davvero solo la
complessità amministrativa o anche la tenuta degli equilibri interni tra i soci
pubblici?
Comitato Referendario “Trasparenza per Empoli”
Empoli, 04/07/2025