SPETTACOLI BRESCIA CENTRO TEATRALE BRESCIANO MEDEA NELLA FOTO SCENA 07/05/2017 REPORTER FAVRETTO
IL TEATRO SI RACCONTA Incontro con la compagnia sabato 3 febbraio 2018, ore 17.30
Saloncino Manzoni (Corso Gramsci, 127)
conduce l’incontro Saverio Barsanti, direttore artistico Associazione Teatrale Pistoiese
ingresso libero fino a esaurimento posti
Franco Branciaroli è di nuovo protagonista, nei panni femminili di Medea, della storica, innovativa edizione diretta da Luca Ronconi nel 1996 e riallestita da Daniele Salvo. Un doveroso omaggio al grande Maestro, scomparso nel 2015, da parte di uno degli artisti che ha lavorato con lui più a lungo e in maggiore vicinanza (basti ricordare spettacoli impressi nella memoria collettiva come Lavita è sogno, Prometeo incatenato, Lolita).
Lo spettacolo, prodotto da CTB Centro Teatrale Bresciano /Teatro de Gli Incamminati/ Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europ è in scena al Teatro Manzoni di Pistoia dal 2 al 4 febbraio (che la ospitò già 22 anni fa) e rappresenta una pietra miliare della storia del teatro nazionale.
Nel cast anche Alfonso Veneroso (Giasone), Antonio Zanoletti (Creonte), Tommaso Cardarelli (Pedagogo; Nunzio), Elena Polic Greco (Nutrice), Livio Remuzzi (Egeo), accompagnati da Francesca Mària, Serena Mattace Raso, Odette Piscitelli, Elena Polic Grecco, Alessandra Salamida, Elisabetta Scarano, Arianna di Stefano (Donne di Corinto), Matteo e Raffaele Bisegna (Figli di Medea). Scene, costumi e luci sono di Francesco Calcagnin, Jacques Reynaud rie Sergio Rossi, ripresi rispettivamente da Antonella Conte, Gianluca Sbicca e Cesare Agoni.
Se le letture in chiave psicologica di Medea portano a considerare questo personaggio come il prototipo dell’eroina combattuta tra il rancore per il proprio uomo e l’amore per i propri figli, e le analisi sociologiche tendono a trasformare la principessa della Colchide in una sorta di precorritrice del movimento femminista, in realtà Medea è il prototipo della minaccia impersonata da uno straniero, che approda in una terra che si vanta di avere il primato della civiltà.
“Medea – leggiamo nelle note di regia di Ronconi – è una ‘minaccia’, che incombe imminente anche sul pubblico”.
Per questo suo essere una creatura misteriosa e mostruosa può anche essere interpretata da un uomo. La sua non è una tragedia della femminilità, ma della diversità.
“Io non interpreto una donna – commenta Franco Branciaroli – sono nei panni di un uomo che recita una parte femminile, è molto diverso. Medea è un mito: rappresenta la ferocia della forza distruttrice. Rimettiamoci nei panni del pubblico greco: vedendo la tragedia, saprà che arriverà ad Atene una forza che si accanisce sulle nuove generazioni, i suoi figli: ‘Medea dallo sguardo di toro’, come viene definita all’inizio. Lei è una smisurata, dotata di un potere sinistro. Che usa la femminilità come maschera, per commettere una serie mostruosa di delitti: non è un caso che la prima a cadere sia una donna, la regina, la nuova sposa di Giasone”.
“In questo riallestimento di Medea – aggiunge Daniele Salvo (di cui ricordiamo l’applaudita edizione de Le Baccanti, passata lo scorso anno dal Manzoni) – ho voluto riproporre nei dettagli la regia di Luca Ronconi, senza nessuna intromissione e nessuna aggiunta o sottrazione, ritrovando l’itinerario già percorso da Luca.
Franco Branciaroli in questo lavoro raggiunge vette di elaborazione interpretativa assolutamente incredibili. La sua è una Medea donna /uomo/ mostro proteiforme, indecifrabile, ambiguo, misterioso, violento, dolcissimo, clamoroso. Il lavoro con tutto il nuovo cast è stato davvero appassionante ed entusiasmante. L’opposizione tra il mondo di Medea, arcaico, violento, eroico, estremo e passionale e il mondo di Corinto, moderno, squallido, grigio e deprimente, un mondo governato dal denaro e dalla convenienza, regno dei più furbi, di chi vanta amicizie più importanti, di chi tradisce, è alla base dell’antitesi Medea / Giasone. Sono due universi che si scontrano, due visioni del mondo completamente diverse: uno scontro clamoroso tra Oriente ed Occidente, tra maschile e femminile (e tra maschile e maschile). Medea, “la straniera”, “la diversa”, è arrivata via mare, ha lasciato la patria, oltrepassato “le duplici rocce dello stretto di mare”, si ritrova in terra straniera, ha perso il suo uomo, il suo letto e ora viene cacciata con ignominia dal Paese che l’aveva accolta. Inutile fare facili parallelismi con gli eventi a cui assistiamo ogni giorno nei nostri tempi.”
La compagnia incontrerà il pubblico sabato 3 febbraio alle ore 17.30 al Saloncino Manzoni (Corso Gramsci, 127), condurre l’incontro Saverio Barsanti, direttore artistico dell’Associazione Teatrale Pistoiese (ingresso libero fino ad esarimento posti).
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