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Sicurezza sul lavoro: presentato in un seminario il Piano Mirato di prevenzione del rischio da polveri di pelli e cuoio

Sicurezza sul lavoro: presentato in un seminario il Piano Mirato di prevenzione del rischio da polveri di pelli e cuoio

Incontro con le aziende dei comparti calzaturiero e conciario

Firenze – Continuano le iniziative di presentazione dei Piani Mirati di Prevenzione. Si tratta di una nuova metodologia di intervento, introdotta dal Piano Nazionale di Prevenzione 2020-2025, innovativa e partecipata basata sul coinvolgimento e la condivisione con le parti sociali e le imprese di un percorso per migliorare la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro.

I piani mirati si sviluppano nell’arco di più anni, iniziando con una fase di assistenza e formazione tesa a sensibilizzare e rendere consapevoli i datori di lavoro e le figure della prevenzione nella valutazione e gestione dei rischi. Nel percorso del piano, eventuali criticità individuate in un determinato comparto lavorativo, verranno analizzate nello specifico contesto, cercando i possibili ambiti di miglioramento con lo scopo di garantire una più adeguata tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.

Nei giorni scorsi presso la sala riunioni di Po.Te.Co a Santa Croce sull’Arno si è tenuto il Seminario di avvio del Piano Mirato di Prevenzione del rischio da polveri di pelli e cuoio. Oltre agli operatori dell’Unità funzionale complessa Prevenzione, Igiene e Sicurezza nei luoghi di Lavoro dell’ASL Toscana Centro, hanno partecipato datori di lavoro e consulenti delle aziende che hanno aderito al piano, RLS, RLST, rappresentanti delle associazioni datoriali (Associazione Conciatori di Santa Croce, Consorzio Conciatori di San Miniato, Associazione Contoterzisti, rappresentanti dell’area Empolese Valdelsa della Confederazione Nazionale dell’Artigianato piccola e media Impresa).

Il Piano Mirato di Prevenzione presentato riguarda il rischio da polveri di pelli e cuoio e scaturisce dall’osservazione negli anni sul territorio di una casistica di tumori del naso che hanno interessato in maniera particolare soggetti impiegati in lavorazioni con sviluppo ed esposizione a polveri di cuoio e pelli.

Gli operatori del Servizio di Prevenzione nei luoghi di lavoro della ASL Toscana Centro Area Empolese, hanno condiviso con le aziende presenti alcuni argomenti di interesse del comparto calzaturiero e conciario. La dottoressa Tonina Enza Iaia, responsabile della Prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro di Empoli ha illustrato in dettaglio la metodologia di intervento del Piano Mirato con gli obiettivi, gli strumenti di lavoro ed i risultati attesi.

Presentati anche i dati relativi ai casi che negli anni hanno sviluppato un tumore del naso e le cui storie lavorative indicavano una forte correlazione con le esposizioni a polveri di cuoio e/o pelli.

Distribuzione dei casi di tumori epiteliali delle cavità nasali e seni paranasali per comparto produttivo di prevalente impiego:

(Incidenza dei casi anni 1980-2022)

Calzaturiero : 57; Conciario: 25; Legno: 9; Agricoltura:11; Altri Comparti 21 – Totale caso 121

La ricostruzione sistematica delle storie lavorative di tutti i casi ed una attenta valutazione delle esposizioni pregresse ai fattori di rischio noti per i tumori del naso e seni paranasali , hanno consentito di individuare i casi lavoro-correlati che sono stati complessivamente 92 su 121 pari al 76% di quelli occorsi e indagati nel territorio.

I soggetti avevano svolto prevalentemente o esclusivamente mansioni di addetti alle lavorazioni meccaniche del cuoio quali quelle di tranciatura, fresatura, molatura, grattatura per la produzione di suole, tacchi e guardoli per calzature o lavorazioni meccaniche a secco in conceria come la smerigliatura, rasatura ma anche manipolazione di agenti chimici per la concia del cuoio.

“Il tumore del naso e dei seni paranasali è una malattia rara nella popolazione generale (< 1 caso/100.000 abitanti anno) rilevata con maggiore frequenza in particolari categorie di lavoratori, ha detto la dottoressa Iaia. I fattori di rischio più noti sono le polveri di legno e quelle di pelle/cuoio, peraltro tuttora presenti in alcune lavorazioni, sebbene con livelli di polverosità ambientale sicuramente inferiori rispetto a quelli ipotizzabili per i decenni passati. L’impossibilità a eliminare del tutto i fattori di rischio, richiede quindi ogni sforzo possibile per ridurre i livelli di polverosità ambientale agendo sia sul piano organizzativo che con efficaci misure di protezione collettiva e individuale. Inoltre la presenza sul territorio di lavorazioni del cuoio e del legno fa sì che ci siano oggi molti lavoratori con pregresse esposizioni a polveri e quindi, in qualche modo, a rischio di sviluppare alterazioni della mucosa del naso. E’ importante che tutti siano informati della necessità di non sottovalutare alcuni segni o sintomi, peraltro molto aspecifici, e di rivolgersi allo specialista Otorinolaringoiatra”.

Nel corso del Seminario il dottor Luciano Arena ha richiamato l’attenzione sulla necessità di considerare le polveri di cuoio come cancerogeni nonostante la classificazione europea a tutt’oggi le inquadri fra le polveri inerti con la conseguenza che i valori limite di esposizione risultino incongrui rispetto alla loro accertata pericolosità. I tecnici della Prevenzione dottoressa Lisanna Billeri e dottor Gianluca D’Ermiliis hanno approfondito due argomenti di particolare rilievo per la gestione del rischio da esposizione a polveri come la Valutazione del rischio e gli impianti di aspirazione alle postazioni di lavoro con sviluppo di polveri.

E’ stata sottolineata l’importanza di applicare una metodologia di valutazione corretta che non può prescindere dall’effettuazione di misurazioni per la stima del livello di esposizione dei lavoratori alle polveri presenti nell’ambiente di lavoro ed è stata richiamata l’attenzione sulla necessità di una corretta progettazione, utilizzo e manutenzione degli impianti di aspirazione tenendo conto, peraltro, di quanto previsto dalla nota tecnica della Regione Toscana che vieta la reimmissione in circolo di aria filtrata.

L’incontro si è concluso con l’impegno di approfondire singole problematiche, in gruppi di lavoro dedicati, composti da operatori ASL e soggetti interessati delle aziende coinvolte. Alle aziende è stata consegnata una scheda di autovalutazione la cui compilazione, anonima, fornirà spunti utili a individuare criticità per le quali è opportuno predisporre iniziative di formazione e informazione per i vari soggetti aziendali della prevenzione.

Presso gli ambulatori della Medicina del Lavoro di Castelfranco di Sotto è in corso una attività di sorveglianza sanitaria di ex-esposti a polveri di cuoio per persone che hanno lavorato in calzaturifici e/o cuoifici nel decenni scorsi. La sorveglianza viene effettuata su invito ma è anche possibile accedere contattando direttamente il numero telefonico 0571-704847 o inviando una mail all’indirizzo: prevenzionelavoro.empoli@uslcentro.toscana.it

L’attività di sorveglianza viene effettuata anche sul territorio fiorentino per i lavoratori ex esposti a polveri di legno. Per informazioni rivolgersi al Servizio Medicina del lavoro di Firenze Tel. 055 – 6937687 o scrivere a medicinalavoro.firenze@uslcentro.toscana.it

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Franca Ciari

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