Lo storico militare Niccolò Lucarelli il 5 dicembre a Sesto Fiorentino per la rassegna Giorni di Storia con il suo nuovo libro su Italia e Albania

Lo storico militare Niccolò Lucarelli il 5 dicembre a Sesto Fiorentino per la rassegna Giorni di Storia
con il suo nuovo libro su Italia e Albania
Un Paese così vicino, ma paradossalmente, per molti aspetti ancora lontano, riapparso sulla carta geografica con le tumultuose migrazioni del 1991. In realtà, i rapporti fra l’Albania moderna e l’Italia datano sin dalla sua indipendenza nel 1912, per la quale la stessa Italia giocò un ruolo che mantenne, fra alterne vicende, fino alla Seconda guerra mondiale. Per ripercorrere quei trent’anni di storia, la Libreria Feltrinelli di via San Francesco ospita la presentazione del volume Le relazioni fra Italia e Albania 1910-1940, dello storico militare Niccolò Lucarelli, uscito per i tipi di Mursia.
L’evento, in collaborazione con Libreria LibLab, rientra nell’ambito della quarta edizione della rassegna Giorni di Storia e si terrà venerdì 5 dicembre alle ore 18, alla Biblioteca “Ernesto Ragionieri”. Dialogano con l’autore Paolo Caselli, giornalista e cultore di storia militare, e il Professor Ugo Barlozzetti, esperto di storia e strategia militare.
La prima metà del Novecento fu cruciale per lo sviluppo dell’Albania indipendente, decenni attraversati da episodi controversi, sui quali si stese l’ombra della “lunga mano” delle potenze europee, Italia compresa. In quest’ottica, il volume di Lucarelli ripercorre le relazioni italo-albanesi a partire dai moti per l’indipendenza del Paese, cui seguirono l’impegno militare del Regio Esercito nella Grande Guerra, il tentativo di protettorato e le ambigue relazioni politiche ed economiche intrattenute dal fascismo fino all’invasione del 1939 e la successiva occupazione. Trenta anni di storia politica e militare ripercorsa anche attraverso fonti albanesi, tedesche e statunitensi poco note o inedite per l’Italia, documentando i complessi rapporti diplomatici fra i due Paesi e le strategie politiche dei vari governi che, da Giolitti a Mussolini, affrontarono la “questione albanese”.
Come spiega Lucarelli «in retrospettiva storica si può affermare che l’Albania fu il “sogno proibito” dell’ultima stagione dell’Italia liberale, che non riuscì a stabilirvi un protettorato e perse Valona dopo una lunga e sanguinosa guerra. L’Albania fu anche l’ultima avventura coloniale dell’impero fascista prima della tragedia della Seconda guerra mondiale, fu l’illusione che avrebbe dovuto aprire all’Italia le porte dei Balcani, fu la terra di operazioni commerciali e industriali non sempre andate a buon fine, spesso con risultati al di sotto delle attese».




