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Infermieri – Opi Firenze-Pistoia cambia sede fiorentina. Approvato anche il bilancio di previsione 2026

Opi Firenze Pistoia, approvato il Bilancio di previsione 2026

L’Ordine si prepara a cambiare sede: formalizzato l’acquisto del nuovo immobile

 

Firenze, 15 novembre 2025 – Approvato, con 182 voti favorevoli (0 contrari e 4 astenuti), il Bilancio di previsione 2026 dell’Ordine delle professioni infermieristiche interprovinciale Firenze Pistoia. L’assemblea si è aperta con la relazione del presidente David Nucci che ha annunciato un passaggio importante per l’Ordine ed è proseguita con gli interventi della segretaria Maddalena Troja e del tesoriere Michele Trinci. «Il 2025 è stato un anno impegnativo ma che ha dato soddisfazioni notevoli – ha detto – : con l’assemblea di aprile e poi con quella di dicembre avevamo annunciato la possibilità di vendere gli immobili di via Palestrina 6 e via Palestrina 11, dove si trova la nostra attuale sede fiorentina, divenuta ormai obsoleta, per acquistare uno spazio più confacente alle esigenze dell’ordine. Un’operazione immobiliare che si è conclusa il 10 novembre per via Palestrina 6 e che si concluderà il 18 dicembre per il civico 11. Con il ricavato, abbiamo acquistato una nuova sede in via Targioni Tozzetti 26, un immobile da 400 mq lordi su un unico piano che ospiterà reception, sala corsi, due sale riunioni, cinque uffici, uno spazio direzionale e un archivio nel seminterrato. L’edificio sarà ristrutturato secondo le normative di sicurezza: le spese, oltre al capitale ricavato dalla vendita degli altri due immobili, saranno coperte da un mutuo ventennale, come previsto dal preventivo 2025».

Approvata anche la modifica al regolamento di riscossione delle quote (185 favorevoli, 0 contrari, 0 astenuti). «Già lo scorso anno avevamo portato in approvazione un regolamento che prevedeva una maggiorazione della quota per chi non era in regola a partire dal mese di giugno – ha spiegato il presidente Nucci -. Un deterrente che ha funzionato solo parzialmente visto che a giugno erano circa 3500 gli iscritti che non avevano ancora effettuato il saldo della quota. E a novembre ne mancano ancora 200. Un comportamento che penalizza i 5mila colleghi che sono precisi e puntuali. Il saldo nei termini previsti permette infatti la sussistenza nei primi mesi dell’anno: più siamo celeri, più le attività dell’Ordine possono partire e far sì che l’investimento fatto torni all’iscritto. Per questo abbiamo deciso di modificare ancora il regolamento». L’importo resterà di 90 euro per i pagamenti effettuati entro il mese di marzo, dilazionabili, come spiegato in fase di assemblea, appoggiandosi a payment service provider come PayPal e Klarna. Per chi pagherà entro il mese di giugno ci sarà una maggiorazione di 5 euro, che porterà la quota a 95 euro; dal 1° luglio l’importo salirà a 100 euro, dal 1° settembre a 110 euro, dal 1° novembre a 130 euro. Chi al 31 dicembre 2026 non avrà pagato, riceverà le canoniche tre raccomandate con richiesta pagamento, poi seguirà la cancellazione dall’albo.

L’assemblea ha anche offerto l’occasione per fare un bilancio dell’impegno nel campo della formazione. «Quest’anno abbiamo messo a disposizione 33 corsi a cui si aggiungono quelli in programma da qui alla fine dell’anno – ha detto il presidente Nucci -. Siamo riusciti a erogare più formazione rispetto al 2024, anche grazie alle economie ottenute avendo come docenti professionisti afferenti al nostro ordine. La formazione rappresenta un punto fondamentale: quest’anno si conclude il triennio formativo e tanti professionisti non hanno raggiunto il tetto necessario, cosa che inciderà sulla stipula dei contratti assicurativi: a partire dal 2026 infatti, chi non avrà completato almeno il 70% del proprio obbligo Ecm rischia di perdere la validità della copertura assicurativa in caso di richiesta di risarcimento. Anche per questo voglio sottolineare quanto sia sempre più importante partecipare alla formazione che l’Ordine mette a disposizione in modo gratuito. Quest’anno abbiamo promosso anche due corsi in Fad asincrona che, vista la risposta positiva, stiamo pensando di sviluppare nonostante questa rappresenti un bell’impegno rispetto alla formazione sincrona e in aula».

La relazione programmatica per il 2026 dell’Ordine delle Professioni infermieristiche interprovinciale Firenze-Pistoia, ha affrontato anche il tema dell’avvicinamento dei giovani alla professione. «La professione non è più attrattiva e questo ci preoccupa – ha detto Nucci -. Da parte nostra, stiamo portando avanti il confronto sull’appetibilità economica e sullo sviluppo dei percorsi di carriera non limitati a quelli manageriali. C’è grande attenzione anche verso la nuova figura dell’assistente infermiere; ci confronteremo con il nuovo assessorato per capire come sarà declinata. C’è poi da affrontare la questione delle lauree magistrali a indirizzo clinico (emergenza-urgenza, cure primarie e infermieristica pediatrica) che sono titoli abilitanti a differenza della magistrale a indirizzo manageriale. Un progetto ambizioso sul quale dovremo lavorare in sinergia con le parti sindacali per mettere a terra la parte normativa rispetto a quella contrattuale. I primi di settembre, come Opi Toscana, abbiamo fatto un primo incontro con i dirigenti regionali per tratteggiare il futuro della sanità con queste figure. Un incontro molto proficuo da ripetere con cadenza regolare, per collegare sia la parte normativa che contrattuale e manageriale».

A livello politico, l’impegno è ampio, sia a livello regionale che nazionale. «Abbiamo chiesto alla Fnopi, che ci ha dato riscontro positivo, di agire per la revisione del DM 388/2003 perché si possa, in tema di formazione di primo soccorso, superare un assetto in cui all’infermieristica è lasciata solo la parte pratica – ha ricordato Nucci -. Altro tema caldo in cui abbiamo coinvolto la Fnopi è quello della riforma del Sistema di Emergenza Sanitaria Territoriale, ancora fondato sul D.P.R. 27 marzo 1992. C’è poi il tema dello sviluppo delle cure primarie e dell’infermieristica di famiglia, ambito in cui la Regione Toscana sta lavorando per deliberare l’introduzione dell’infermiere di famiglia pediatrico. Come Ordine, riteniamo necessario continuare a lavorare sul territorio per limitare gli accessi “impropri” in ospedale che crediamo vadano sempre più limitati, per dare spazio ai pazienti acuti. Gli impegni con la politica sono importantissimi e spero che riusciremo, in tempi brevi, a concretizzare quello che ci siamo proposti».

 

L.C.
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