CULTURA

Il Santo Sepolcro chiave di lettura per l’Umanesimo fiorentino. Domani concerto. Mostra “Fons Vitae” fino al 6 giugno

Convegno internazionale dell’Arcidiocesi su Rinascenza come Resurrezione

 Il Santo Sepolcro dell’Alberti, monumento da scoprire,

è una formidabile chiave di lettura dell’Umanesimo fiorentino

Appello di monsignor Verdon a conclusione della tre giorni di confronto

Domani concerto d’organo in San Lorenzo. Musiche di Scarlatti e Bach

La mostra Fons Vitae fino al 6 giugno al Museo Marino Marini Firenze

 

Firenze, 23 aprile 2022 – “Il Santo Sepolcro di Leon Battista Alberti, icona architettonica e religiosa, costituisce una formidabile chiave di lettura per il primo Rinascimento e l’Umanesimo fiorentino”, lo afferma Monsignor Timoty Verdon, direttore dell’ufficio di Arte Sacra della diocesi di Firenze, ed è la tesi condivisa del convegno Rinascenza come Resurrezione, promosso dall’Arcidiocesi, che si è concluso stamani al Museo Marino Marini di Firenze.

Nel corso della tre giorni di confronto che si è aperta giovedì 21 aprile nella basilica di San Lorenzo con l’intervento del cardinale Giuseppe Betori, le caratteristiche del Sepolcro della cappella Rucellai di San Pancrazio, annessa al Museo Marini, sono state approfondite da teologi e storici dell’arte come Anke Naujokat della RWTH Aachen University, che da vent’anni studia il Sepolcro e che ha evidenziato come questo abbia il valore di una “metafora di Firenze”, della sua prosperità e del suo ruolo di centro di rinnovamento religioso.

“C’è un legame profondo tra Rinascimento e Resurrezione, il Sepolcro salda infatti le due dimensioni, quella culturale e quella della fede. L’evento salvifico cristiano non resta rinchiuso nell’ambito religioso, ma offre speranza alla dimensione umana”, ha sottolineato il cardinale Betori.

Per la prima volta il convegno ha preso in esame le connessioni storico artistiche e quelle spirituali del monumento, molto studiato dagli esperti di tutto il mondo, ma poco noto al grande pubblico. “Il Santo Sepolcro racconta il ruolo di Firenze come nuova Gerusalemme e sintetizza con i suoi complessi simboli la portata storica e artistica del Rinascimento – continua Verdon – Proprio per questo merita di essere conosciuto da chi vive a Firenze o visita la città. In queste settimane al monumento si affianca nella cripta la mostra “Fons Vitae”, che da esso prende ispirazione per sviluppare l’incontro tra umanesimo e contemporaneità con le opere di Peter Brandes, Majalisa Engelhardt, Susan Kanaga e Filippo Rossi”.

La storica dell’arte Cristina Acidini ha guidato il confronto sul tema dei luoghi di pellegrinaggio ideale, che nel tempo hanno sostituito, in Europa e non solo, la visita al Santo Sepolcro di Gerusalemme. Il convegno ha visto la partecipazione di studiosi come il professor Alexei Lidov, Ettore Rocca dell’Università Reggio Calabria e University of Copenhagen, Giovanni Serafini del Museo dell’Opera del Duomo, Vincenzo Vaccaro dell’Opera di Santa Maria del Fiore che ha curato il restauro del Sepolcro, Lorenzo Gnocchi e Elena Bastianini dell’Università di Firenze, Gianni Cioli, Agnese Fortuna e Roberto Gulino della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale.

Domani, domenica 24 aprile nella Basilica di San Lorenzo è previsto alle 16 un concerto di musica sacra con musiche di Scarlatti e Bach eseguito dalla esemble “Lilium Cantores” diretta da Umberto Cerini.

La mostra “Fons Vitae” nell’area espositiva della cripta sarà aperta al pubblico fino al 6 giugno 2022 nei giorni di apertura del museo, sabato, domenica e lunedì ore 10-19. Visite guidate a cura dell’associazione Ars e Fides Firenze sabato 30 aprile e sabato 7 maggio sempre alle 11. Prenotazione www.museomarinomarini.it. Info 055 219432.

 

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Franca Ciari

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