I mondi impossibili e gli enigmi di Escher al Museo degli Innocenti
Sono oltre 200 le opere esposte. Tra queste alcune che l’hanno reso noto in tutto il mondo come il mago delle illusioni e dei paradossi. La mostra divisa in otto sezioni permette di cogliere, attraverso una scelta significativa dei suoi lavori, l’affascinante itinerario di quest’artista. Ci sono litografie e incisioni, ma anche molte attività interattive come giochi, sale immersive e stanze delle illusioni dedicate anche ai piccoli visitatori. Escher sosteneva che “il mio lavoro è un gioco, un gioco molto serio”. Seguendo quest’affermazione si coglie il senso di una mostra che evidenzia lo straordinario processo creativo del maestro olandese. Particolarmente significativo è stato la lunga permanenza in Italia, dove visse per quattordici anni e conobbe il suo grande amore Jetta Umiker, che sposò a Viareggio. Durante la sua permanenza in Italia dal 1922 al 1935 egli intraprese molteplici viaggi nel Belpaese, disegnando monumenti, paesaggi, flora e fauna, che al suo ritorno a Roma, dove si era stabilito, trasformava in opere grafiche: xilografie e litografie. In queste opere, per lo più caratterizzate da prospettive insolite, una meticolosa osservazione della natura si fondeva con vedute che spaziavano verso orizzonti lontani.
Il periodo più interessante inizia però dopo aver lasciato l’Italia nel 1935 perché contrario ai principi del Fascismo. per trasferirsi in Svizzera. Qui realizzerà le sue opere più famose, ovvero i suoi mondi basati su riflessioni geometriche e matematiche. Il percorso creativo di Escher si approfondisce sempre più attraverso la riflessione sul fenomeno della mutazione delle forme che trova la sua massima espressione nel capolavoro intitolato Metamorfosi II (1939), una xilografia lunga quattro metri. La struttura, densa di richiami alla geometria, rinvia a un percorso circolare in cui tutti i soggetti rappresentati si trasformano rapidamente in un qualcosa d’altro, in un continuo processo di mutazione. Fin dalle sue prime stampe di paesaggi Escher dimostra un’attrazione per la struttura dello spazio più ancora che per l’elemento pittoresco.
Nel 1937, dopo aver lasciato l’Italia, smette di cimentarsi con la struttura spaziale in senso analitico: non rappresenta più lo spazio in modo lineare, così come lo aveva osservato, ma inizia a produrre sintesi in cui diverse entità spaziali confluiscono in un’unica stampa con logica stringente. Escher ha creato un mondo in cui diversi tipi di tassellatura (il procedimento di divisione regolare del piano) danno vita a vortici di trasformazioni e forme astratte si trasformano in forme animate.
Un universo in cui gli uccelli possono gradualmente tramutarsi in pesci e che vede una lucertola diventare la cella di un alveare. A volte le trasformazioni portano a elementi antitetici ma complementari, come il giorno e la notte o il bene e il male, intrecciando gli opposti all’interno di una stessa composizione. La mostra di Firenze permette di ammirare i suoi lavori più rappresentativi, quelli che l’hanno reso famoso in tutto il mondo. Si tratta di un’occasione per conoscere meglio il genio dell’artista olandese con le opere più iconiche della sua produzione quali Autoritratto allo specchio, noto anche come Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938) e la serie degli Emblemata, che appartengono all’immaginario comune riferibile al grande artista.Escher non conobbe la notorietà se non negli ultimi anni della sua vita. Per vivere si dedicò quindi spesso a lavori su commissione. Oggi è possibile trovare riferimenti ai lavori di Escher negli ambiti più disparati: da quello artistico alla cultura popolare.
Diversi pittori contemporanei e artisti digitali sono stati influenzati dal lavoro che il grafico olandese ha svolto nel campo della tassellatura, interpretandolo secondo il proprio stile.
La rappresentazione del paradosso ha avuto un ascendente importante su molti musicisti e gruppi pop degli anni Sessanta che usavano le sue immagini sulle copertine dei loro album.
Le geometrie dell’artista olandese hanno inoltre ispirato diversi personaggi dei fumetti e dei cartoni animati. Il mondo della pubblicità ha trovato terreno fertile nell’arte estrosa di Escher e case di moda e stilisti di fama internazionale, come Chanel o Alexander McQueen, hanno reso omaggio al suo universo immaginifico sulle loro passerelle.
Tra le opere di Escher in mostra a Firenze si trovano anche fumetti e pubblicità, lavori che appartengono al mondo della musica e della moda, film e opere d’arte contemporanea, tutti settori influenzati dalla sua arte. Questi lavori dimostrano come la “Eschermania” abbia contagiato tutti i settori creativi e come l’opera di quest’artista sia ancora fonte d’ispirazione per la cultura contemporanea.
Escher
Museo degli Innocenti
Piazza della SS. Annunziata,13 – 50121 – Firenze
20 ottobre 2022 – 26 marzo 2023
Orari
Tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 19.00
La biglietteria chiude un’ora prima
Alessandro Lazzeri