CULTURA

DUE RITRATTI RIEMERGONO DAL SETTECENTO, IL LYCEUM RISCOPRE GIOVANNI ANTONIO PUCCI

DUE RITRATTI RIEMERGONO DAL SETTECENTO, IL LYCEUM RISCOPRE

GIOVANNI ANTONIO PUCCI

Presentate le due rare opere inedite firmate dal pittore-poeta fiorentino. Questa sera l’esposizione al pubblico e la presentazione del volume del curatore

Firenze, 10 dicembre 2025 – Riemergono dalla storia dopo tre secoli di silenzio due opere inedite di Giovanni Antonio Pucci, artista fiorentino del 1700. Questa mattina, i due ritratti femminili hanno fatto il loro ingresso ufficiale a Palazzo Adami Lami, al Lyceum Club Internazionale di Firenze, dove la Presidente Donatella Lippi e lo storico dell’arte Federico Berti, autore del volume “Giovanni Antonio Pucci. Un pittore poeta nella Toscana di fine Settecento” (Pontecorboli 2025), le hanno presentate per la prima volta. La scoperta, confermata da un intenso lavoro di attribuzione e ricerca d’archivio, mette in luce un nuovo aspetto dell’artista, noto soprattutto per paesaggi e opere a tema sacro.

Le opere sono state identificate in occasione dell’acquisto di una collezione privata: si tratta di un ritratto di fanciulla con ventaglio e un ritratto di fanciulla con scatolina. Le due figure, suggerisce l’autore del volume, potrebbero essere identificate con le figlie di Pucci, Maria Anna (nata nel 1721) e Maria Violante (nata nel 1728). Considerata l’età delle fanciulle raffigurate, i ritratti potrebbero collocarsi in prossimità della morte del pittore, avvenuta nel 1739, quando le figlie avevano rispettivamente 18 e 11 anni.

“Questo incontro, con l’esposizione di due opere inedite di Giovanni Antonio Pucci – ha commentato la Presidente Lippi – conferma l’attenzione del Lyceum verso le novità che il mondo dell’arte riserva e che il Lyceum è pronto a cogliere e valorizzare. Già nel 1910, il Lyceum ospitò nelle sale del club la prima mostra italiana dell’Impressionismo, dando spazio alle artiste, protagoniste della pittura italiana tra le due guerre. Oggi, questi due ritratti propongono una lettura diversa di un pittore settecentesco, di cui si conoscevano solo paesaggi e temi liturgici ed il Lyceum è orgoglioso che la sua sede ospiti quella che è una vera e propria primizia, che così condivide con il suo pubblico”.

Poeta appartenente alla piccola nobiltà fiorentina, Pucci si formò nella bottega di Anton Domenico Gabbiani, amico e mentore, dal quale ereditò un linguaggio pittorico raffinato al quale rimase sempre fedele. Le prestigiose commissioni ricevute, dalla pala per la chiesa di San Firenze del 1713 al grande sfondato per il soffitto della chiesa di San Marco, testimoniano il ruolo tutt’altro che marginale di questa figura artistica. La sua fisionomia, tuttavia, era stata ricostruita solo in modo frammentario dagli studi precedenti, talvolta con attribuzioni incerte. Le due nuove opere offrono una chiave di lettura inedita sul ruolo di Pucci nella rete artistica e intellettuale della Firenze di primo Settecento, suggerendo legami più profondi con il magistero di Gabbiani e con l’ambiente poetico e aristocratico in cui si formò.

“La pittura degli anni della fine del Granducato mediceo e della prima età lorenese – ha aggiunto Berti – può ancora riservare interessanti scoperte, si tratta di un campo della storia dell’arte che non è stato fino ad ora oggetto che di studi sporadici. Un primo passo sarà la necessaria realizzazione degli studi monografici che ancora mancano sui protagonisti dell’epoca: pittori quali Gabbiani, Gherardini, Pier Dandini, Sagrestani, sono ancora in attesa di una auspicabile monografia, per non parlare di figure secondarie, ma ciò nonostante importanti, quali Giovanni Antonio Pucci”.

Le opere, presentate ufficialmente questa mattina a Palazzo Adami Lami, saranno esposte al pubblico questa sera, alle 18, nella sede del Lyceum Club Internazionale di Firenze, in occasione dell’iniziativa di presentazione del volume di Federico Berti, introdotta da Stefano Casciu, Direttore regionale Musei nazionali della Toscana.

 

Federico Berti, allievo di Mina Gregori, è stato borsista e collaboratore della Fondazione Longhi. Specialista di pittura fiorentina e toscana dal Cinque al Settecento, per lungo tempo attivo nel mondo dell’antiquariato, ha pubblicato studi monografici su autori del periodo (Francesco Conti, Domenico Passignano, Mario Balassi), curato vari cataloghi di mostre (Teatralità nel Barocco fiorentino; La Bella Maniera in Toscana; Beyond the Medici. The Haukohl Family collection) e collaborato con saggi e schede ad altre importanti esposizioni (Gli artisti dei Riccardi; La principessa saggia. L’eredità di Anna Maria Luisa de’ Medici Elettrice Palatina; Il fasto e la ragione. Arte del Settecento a Firenze; Il gran principe Ferdinando de’Medici collezionista e mecenate; I Medici del Tirolo). Suoi contributi sono apparsi su riviste scientifiche quali “Barockberichte”, “Bulletin du Musée Hongrois des Beaux-Arts”, “Imagines”, “Medicea”, “Paragone”, “Proporzioni”, “Valori Tattili”. Attualmente insegna Storia dell’Arte presso il CER, Centro Europeo del Restauro.

AL LINK DI SEGUITO E’ POSSIBILE SCARICARE LA VERSIONE DIGITALE DEI DUE RITRATTI: https://we.tl/t-jBL9kL8Xkw

L.C.
Headline Giornalisti
3459046327

 

Redazione

GazzettaToscana.it è un quotidiano online di cronaca indipendente sui fatti che circondano la zona della Toscana.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio