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Rischio idrogeologico, Tozzi (Fdi): La Cassa d’espansione di Pizziconi deve essere il primo passo di un percorso ordinario, efficiente e vicino ai cittadini.

Rischio idrogeologico, Tozzi (Fdi): La Cassa d’espansione di Pizziconi deve essere il primo passo di un percorso ordinario, efficiente e vicino ai cittadini.

Figline Valdarno, 27 settembre 2025 – Si è svolto questa mattina, sabato 27 settembre, presso l’Hotel Villa Casagrande di Figline Valdarno, l’incontro pubblico dal titolo “Territori e rischio idrogeologico: facciamo il punto”, promosso da Fratelli d’Italia. L’iniziativa ha rappresentato un importante momento di confronto e approfondimento su una delle tematiche più urgenti e strategiche del territorio: la fragilità e le problematiche legate al dissesto idrogeologico, che sempre più spesso mettono a rischio la sicurezza ambientale, infrastrutturale e la vita stessa delle comunità. Nel corso del convegno è intervenuta Elisa Tozzi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e candidata alle prossime elezioni regionali nel collegio di Firenze 2, che ha sottolineato l’importanza del Valdarno come territorio emblematico nel contesto delle politiche di prevenzione e gestione del rischio idrogeologico. “Dopo 60 anni è stata inaugurata la Cassa d’espansione di Pizzicone: una realizzazione utile, ma rappresenta un piccolo passo rispetto agli interventi necessari da attuare – ha dichiarato Tozzi -. È evidente l’esigenza di una manutenzione costante e di un controllo continuo per la messa in sicurezza dei nostri territori. Se vogliamo affrontare il rischio idrogeologico in modo strutturale e ordinario, dobbiamo agire ora, con scelte chiare e strumenti efficaci. Gestire le criticità solo in emergenza significa spendere fino a tre volte di più rispetto ad una seria pianificazione preventiva”. Durante il convegno è intervenuta Gaia Checcucci, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale, che ha espresso apprezzamento per l’approccio concreto della consigliera Tozzi: “Ha avuto il coraggio di affrontare temi complessi, andando oltre la critica per proporre soluzioni reali e coinvolgere tutti gli attori, istituzionali e non”. Checcucci ha evidenziato l’importanza di aggiornare costantemente la “diagnosi” del rischio idrogeologico, tenendo conto del cambiamento climatico, per permettere alla Regione di pianificare gli interventi in modo efficace. Ha infine ribadito la necessità di un mix tra opere strutturali e strumenti di prevenzione, come i piani di protezione civile, per una gestione ordinaria e non solo emergenziale del territorio. Anche Sandro Bennucci, Presidente dell’Associazione Stampa Toscana e direttore di FirenzePost, sottolinea l’importanza di comunicare con verità sul rischio idrogeologico in Toscana, in particolare a Firenze. Pur apprezzando l’inaugurazione della prima cassa di espansione dopo 60 anni, ricorda che la capacità attuale (circa 3,4 milioni di metri cubi) è ancora insufficiente rispetto ai volumi dell’alluvione del 1966. Serve ancora molto lavoro: opere concrete, prevenzione seria e programmazione. “Siamo ancora molto lontani dal poter dire che Firenze e la Toscana centrale siano davvero al sicuro. Per fermare piene di grande portata servono programmazione, opere adeguate e prevenzione vera”, conclude Bennucci.


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