EVENTITERRITORIO

L’impresa Scuola del Cuoio celebra 75 anni di attività

La SCUOLA DEL CUOIO di Firenze celebra 75 anni di “Manufatti d’Autore” e di impegno sociale con un libro e due iniziative per la comunità:

Il restauro delle facciate e tetti della parte sinistra del Cortile di Michelozzo all’interno del Complesso Monumentale di Santa Croce e 9 borse di studio a giovani in difficoltà

La Scuola del Cuoio fondata da marcello gori nel 1950 per gli orfani di guerra, oggi è guidata dalle figlie e i nipoti che hanno saputo affrontare il passaggio generazionale con successo preservando i valori originari: cultura artigianale, passione e condivisione per una visione sociale dell’impresa.

il libro “scuola del cuoio” ripercorre la storia di queste “mani e cuori”, dove la vita del laboratorio dietro la basilica di santa croce si intreccia con quella della famiglia gori.

FI 18|09|25 Sono passati 75 anni da quando Marcello Gori insieme al cognato Silvano Casini, accettarono l’invito dei Frati Francescani del Monastero di Santa Croce di Firenze ad aprire una Scuola per insegnare agli orfani della seconda guerra mondiale un mestiere, spostando il loro laboratorio di pelletteria artistica da Via del Corso agli spazi del Dormitorio, progettato da Michelozzo, e la sua lunga ala con il ciclo di affreschi della Scuola del Ghirlandaio che i Frati Minori Conventuali misero a disposizione.

Un luogo di grande interesse artistico-culturale dietro la Basilica di Santa Croce, sede tuttora della Scuola del Cuoio oggi guidata dalle figlie del fondatore Laura, Francesca e Barbara Gori che, insieme ai nipoti Tommaso Melani Gori, Filippo e Beatrice Parri Gori, hanno saputo affrontare il passaggio generazionale con successo, preservando la cultura artigiana originaria e la visione sociale dell’impresa fatta di condivisione per manufatti in pelle e pezzi unici.

Vi lavorano 35 maestranze ad una produzione di borse su misura e accessori personalizzati per donna e uomo secondo tecniche manuali affinate nel tempo, tra cui la doratura a mano con foglie 24 carati, che i Clienti possono seguire live. La Scuola del Cuoio ha una clientela internazionale che vede al primo posto i clienti provenienti dagli Stati Uniti. L’artigianalità e l’esclusività del prodotto sono tali da richiedere quasi 5 mesi per avere una borsa in pelle esclusivamente fatta a mano, ed i clienti sono disposti ad aspettare pur di avere un manufatto persoalizzato, potendo scegliere colore, impunture, metalleria e fodere interne. Le vendite avvengono direttamente nel laboratorio a Firenze o online su scuoladelcuoio.it.

In memoria del Fondatore che usava dire: chi è ricco di conoscenza e non la trasmette sarà povero per sempre” nel 2022 è stata creata la Fondazione Marcello Gori che ogni anno assegna Borse di formazione a giovani a rischio emarginazione e donne vittime di violenza, favorendo il loro inserimento nel mondo del lavoro.

Per celebrare questo anniversario: un Libro dedicato e due iniziative per la comunità: il restauro delle facciate e dei tetti del Cortile del Michelozzo all’interno della Basilica di Santa Croce curato dall’Architetto Rita Balzano che lo ha documentato in una pubblicazione edita in collaborazione al Comune di Firenze, e 9 Borse di Formazione a giovani selezionati fra le candidature proposte dagli Assistenti Sociali del Comune di Firenze e dall’Associazione Artemisia. La Fondazione Marcello Gori ha assegnato i diplomi ai ragazzi che hanno concluso il percorso delle Borse di formazione “Progetto Cuoio” sostenuto insieme alla Fondazione CR Firenze relative all’anno 2024-2025 e successivamente ha presentato i prossimi nove canditati segnalati dal Comune di Firenze e dalle Associazioni sociali e interculturali impegnate sul territorio.

Questo importante traguardo è stato reso possibile grazie al “senso dei valori” che ci ha trasmesso nostro padre e nonno, e grazie anche al grande impegno e alle competenze di quanti hanno fatto parte e sono parte della Scuola del Cuoio”, dichiara la Famiglia Gori.

Le iniziative legate all’Anniversario hanno preso il via nel corso di una cerimonia in Palazzo Vecchio con la presentazione del libro “Scuola del Cuoio. Mani e cuore: la tradizione della Famiglia Gori. testo della giornalista critica di moda Eva Desiderio, curato da Paolo Parri, con foto di Alessandro Moggi e dell’Archivio Storico di Scuola del Cuoio ed edito da Gli Ori. La pubblicazione attraversa i passi più significativi di 75anni di avvenimenti che hanno scandito la vita dell’impresa.

La simbiosi tra laboratorio e famiglia è costante lungo tutte le pagine in una ricostruzione emozionale di Eva Desiderio che ripercorre le storie, intrecciandole a quelle di una Firenze in pieno fermento culturale, tanto che Marcello Gori aveva aperto anche una Galleria d’Arte frequentata da poeti, letterati, pittori e scultori, in un mutuo interscambio con il laboratorio.

Fin dall’inizio emerge come il fondatore, carismatico visionario illuminato, sia stato per familiari e lavoratori un vero “maestro di vita”, gentile e autorevole. La vita in laboratorio viene descritta attraverso aneddoti e testimonianze raccolte dall’autrice che raccontano storie di ragazzi irrequieti, di giovani dai destini avversi, diventati presto maestri o capi produzione di elevata competenza, abili artigiani pellettieri, doratori e montatori, fedeli fino all’ultimo.

Si alternano i ricordi intimi e professionali delle figlie e dei nipoti, abituati da Marcello ad una casa aperta – frequentata da amici, autorità e i ragazzi del Laboratorio, insieme senza distinzioni – e da una quotidianità fatta di bellezza sempre condivisa.

Laura, Francesca e Barbara Gori – come si legge – terminati gli studi, entrano subito alla Scuola del Cuoio, ma iniziando “dal basso” come volle il padre. Ha insegnato ad essere imprenditori coraggiosi “controvento” anche ai nipoti che hanno portato alla Scuola del Cuoio l’innovazione e lo sviluppo internazionale, pur non rinnegando le radici. Della terza generazione fanno parte Tommaso Melani Gori Consigliere di Amministrazione e titolare del brand di calzature Stefano Bemer, Filippo Parri Gori Direttore di produzione e Responsabile del taglio delle pelli pregiate e Beatrice Parri Gori che ha assunto il ruolo di Sales Manager e Direttrice della Comunicazione.

Nel testo di Eva Desiderio si ricordano anche le tante autorità e i personaggi dello spettacolo internazionali presenti nell’albo d’oro della Scuola del Cuoio, come il Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan con la First Lady Nancy Reagan; Barbara Bush, etc; ma anche attori come James Stewart, Cary Grant, Paul Newman, Grace Kelly, Katharine Hepburn, Audrey Hepburn fino ad arrivare alla visita più recente di Ozzy Osbourne.

La Scuola del Cuoio rimane uno dei laboratori più rinomati di Firenze dove i clienti possono ammirare gli artigiani realizzare prodotti in pelle secondo tecniche affinate nei secoli, in un luogo lontano dai rumori simbolo della storia artistica di Firenze.

75° ANNIVERSARIO: LE INIZIATIVE

IL IBRO

SCUOLA DEL CUOIO.

Mani e cuore: la tradizione della Famiglia Gori.

Testo di Eva Desiderio, giornalista critica di moda.

Curato da Paolo Parri

Foto Alessandro Moggi

Editore Gli Ori

Abstract

Se le mani potessero parlare – scrive Eva Desiderio, giornalista critica di moda, nell’incipit de “Scuola del Cuoio. Mani e cuore: la tradizione della Famiglia Gori” – – reciterebbero una poesia di vita, di lavoro, di dedizione, di civiltà, di emozioni, di impegno, di valori, di sacrificio e coraggio. Ma toccando gli oggetti d’arte che ogni giorno nascono tra le mani degli artigiani pellettieri e doratori della Scuola del Cuoio di Firenze quella poesia sboccia sincera e potente negli occhi e nel cuore di chi visita questo pezzo di mondo speciale, incantato, dove il tempo è scandito da gesti secolari e perfetti, laddove la musica è quella degli strumenti da lavoro, dove gli occhi si innamorano in un colpo di fulmine di borse, portafogli, scatole, serviti da scrivania, cornici per custodire i ricordi.”.

Era il 24 maggio 1950 quando Marcello Gori dava le ali al suo sogno di riscatto di vita per tanti giovani soli, senza mezzi e istruzione, insicuri, abbandonati dalla società del dopoguerra così martoriata, persi nella ricerca di un futuro al positivo. Il Signor Gori, come da allora tutti hanno chiamato questo uomo buono, forte dell’esperienza del laboratorio di cuoietto di famiglia in via del Corso a Firenze, tese la mano a questi indifesi, ai dimenticati della città e dell’hinterland, ragazzi appena usciti da un’infanzia e da una adolescenza di privazioni e di dolori che forse senza quella stretta di fiducia sarebbero sprofondati in un oblio pericoloso. Con loro anche invalidi, disoccupati, orfani di guerra, ex detenuti del carcere minorile, persone con handicap mentale. Tutti in cerca di salvezza e riscatto, in un momento storico di rinascita per l’Italia uscita dagli orrori della Seconda Guerra Mondiale, un Paese in piena ricostruzione anche etica e morale. Quelli erano gli anni degli imprenditori visionari, positivi, pieni di speranza per sé e per gli altri, capitani coraggiosi e anche nocchieri capaci di traghettare dall’incerto al certo vite che sembravano perse. Non era solo Marcello, accanto a lui c’era un uomo di altrettanta passione e coraggio, come il cognato Silvano Casini, che non ha esitato a lasciare un lavoro certo come quello che aveva al Pignone, per buttarsi nell’avventura e finanziare la Scuola del Cuoio. “.

Chiara fin dai primi documenti la missione dei religiosi nei riguardi della Scuola ricoperto da padre Gustavo Cocci col titolo di Assistente Ecclesiastico-Sociale per seguire direttamente “l’andamento e il comportamento dei singoli”.

Nel testo Eva Desiderio ricorda alcuni ragazzi che hanno avuto la fortuna di entrare alla Scuola del Cuoio come Vasco che, figlio di una prostituta, uscito dall’orfanatrofio aveva incontrato solo brutte compagnie ma Gori volle aiutarlo affidando a quel diciottenne spaurito – come si legge nel libro – le chiavi dell’Azienda dicendogli: “Io voglio avere fiducia in te, queste sono le chiavi e sappi che se mancherà anche un solo oggetto, ti prenderò a nocchini per tutta Firenze”. Vasco non ha mai perso un’ora di lavoro, ed anche nei giorni liberi apriva e chiudeva l’Azienda. “Non dimenticherò mai il suo pianto mentre abbracciava la bara di mio padre al funerale – ricorda Barbara Gori – il suo affetto era sincero e niente, neanche la morte, poteva dividerli”.

Ancora un altro grande protagonista di queste sfide e di questi successi, è Adelmo Chiti “borsettaio”, Maestro indiscusso di tecnica e di stile di vita. Uomo pacato, elegante, di animo nobile, per 60 anni di impegno non ha mai tradito di dare del Lei a tutti e in qualche modo questo esempio ha ispirato anche tutti gli altri colleghi che lo hanno sempre chiamato Signor Chiti.

Il Babbo mi ha insegnato tutto” – racconta la terzogenita Barbara Gori, Ceo dell’impresa famigliare a Eva Desiderio – “Aveva tanti difetti ma in casa e al lavoro si accettavano come una coccola. Era un uomo capace, simpatico ed empatico, sereno nel suo essere sé stesso, anche nell’ostentare una sicurezza che non aveva. Metteva allo stesso tavolo, operai e altolocati e l’ultimo dell’anno era festa con tutti.”. E a casa spesso invitata a cena i ragazzi della Scuola.

Mi diceva: qualsiasi cosa tu faccia impara a guardarti allo specchio, e guardati negli occhi. Solo così andrai avanti”, sussurra Barbara con un filo di commozione, seduta nello studio del babbo alla sua scrivania circondata dai tanti quadri che raccontano una passione infinita per l’arte, anche contemporanea, e la frequentazione costante e fruttuosa di ricchezza intellettuale con artisti e poeti, qui alla Scuola del Cuoio come nella Galleria S. Croce aperta nel 1966 e chiusa 20 anni dopo al 13/r di Piazza S. Croce.

La Scuola del Cuoio affrontò anche l’alluvione del 1966 con ingegno creativo, lavando le pelli infangate dall’Arno per realizzare borsellini e pezzi da collezione che ebbero subito un gran successo tra la clientela americana.

Andare avanti, anche controvento”, diceva spesso Gori. E in questo clima di sfide e di libertà d’espressione – scrive Eva Desiderio – è cresciuta anche la secondogenita Francesca Gori che nel 2004 disegna una collezione di borse-gioiello, pezzi unici per taglio, ricamo, decoro, preziosità dei pellami spesso esotici.

Fra le lezioni fondamentali apprese sul campo dal nonno nel percorso di imprenditore di Tommaso Melani Gori, oggi titolare della Stefano Bemer, c’è senza dubbio l’attenzione costante alla formazione dei dipendenti, concretizzatasi nel 2003, anno della scomparsa di Marcello Gori. Trovare sul mercato artigiani qualificati era quasi impossibile, allora come oggi, ed ecco, dall’idea di Laura Gori, ricominciare dopo una lunga sosta a rilanciare i Corsi di Pelletteria.

Responsabile dal 2013 dei corsi di formazione è ancora oggi il Maestro Shigeru Saito, per tutti Mao, arrivato alla Scuola del Cuoio nel 2003 come apprendista, dopo aver lasciato giovanissimo il Giappone ed alcune esperienze come sellaio in Spagna.

Della terza generazione fa parte anche Filippo Parri Gori, 33 anni, che alla Scuola del Cuoio è Direttore di produzione e responsabile del taglio delle pelli pregiate, dopo essersi occupato dei fornitori e dello sviluppo di Stefano Bemer insieme al cugino. “La mia speranza, e questo lo stiamo facendo con la Fondazione Marcello Gori, è quella di aiutare i giovani bisognosi, dare prospettive migliori a ragazzi che non le hanno avute.”.

E infine Beatrice Parri Gori, 29 anni, che, entrata nell’impresa come commessa, oggi riveste il ruolo di Sales Manager gestendo direttamente i rapporti con i clienti internazionali anche attraverso l’organizzazione di trunk show a New York. Si occupa della gestione dell’e-commerce, della comunicazione sui canali social e dei contenuti sul sito.

Tra i Clienti venuti alla Scuola del Cuoio:

Memorabile la visita di Lady Diana e del Principe Carlo (aprile 1985) ricevuti da Laura, mentre Francesca e Barbara rimasero dietro i banchi per nascondere le scarpe poco adatte. I Principi furono rapiti dalle varie lavorazioni come la doratura su pelle che, all’allora Principe Carlo, gli ricordava le copertine di alcuni libri della Biblioteca di Windsor, mentre Lady D. rimase affascinata dalla borsa iconica della Scuola battezzata “Laura” da lei nel 1982, ancora oggi un best seller per aver introdotto il mix cuoietto e pelle.

La famiglia reale Giapponese e Svedese, la Regina di Grecia, il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, il Signor e la Signora Ted Kennedy, Madeleine Albright, il Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan e le First Lady Nancy Reagan e Barbara Bush. E ancora: James Stewart, Cary Grant, Paul Newman, Grace Kelly, Katharine Hepburn, Audrey Hepburn, Olivia de Havilland, Rob Schneider, John Houston, Steven Spielberg, Zubin and Nancy Mehta, Jack Nicklaus, Linda Carter, Robert Downey Junior, Will Smith, Patrick Neil Harris e Noah Wyle, Ozzy Osbourne. Il generale poi Presidente degli Stati Uniti Dwight D. Eisenhauer col set da scrivania per lo Studio Ovale fece da battistrada vero per i clienti d’oro della Sesta Flotta, della Quinta Armata, delle Ambasciate, dell’U.S. Air Force.

SCUOLA DEL CUOIO.

Mani e cuore: la storia della Famiglia Gori

TESTO di Eva Desiderio, giornalista critica di moda

CURATORE Paolo Parri, regista di eventi e collezionista d’arte

FOTO Alessandro Moggi

FOTO Storiche Archivio Storico Scuola del Cuoio

EDITORE Gli Ori

PAGINE 192

FOTO 150

PREZZO: 69 euro

In vendita su: scuoladelcuoio.it

7 5 ° A N N I V E R S A R I O : L E I N I Z I A T I V E

TRAME DI MEMORIA.



Si è concluso l’importante intervento di restauro del Noviziato di Santa Croce, a Firenze, che ha interessato in modo organico le strutture esterne e gli elementi decorativi di questo complesso di straordinario valore storico e architettonico.

Progetto e direzione lavori, sono stati curati dall’architetto Rita Balzano con l’alta sorveglianza della Soprintendenza ABAP di Firenze e la collaborazione del Comune di Firenze.

Il progetto ha riguardato il rifacimento dei tetti e delle facciate, con particolare attenzione al rosone, restaurato nel suo insieme, la cornice circolare e il vetro con stemma mediceo centrale. Sono stati oggetto di restauro anche tutti gli elementi in pietra forte, compresi cornicioni, peducci delle volte della loggia e i sei stemmi medicei che caratterizzano l’edificio.

Particolare cura è stata riservata alle superfici murarie: l’intervento ha previsto il recupero della calce originaria, riprodotta attraverso moderne tecniche capaci di restituire l’antica procedura costruttiva. Il risultato restituisce al Noviziato non solo la sua integrità architettonica, ma anche la sua autentica leggibilità storica, rispettando al contempo le esigenze conservative e la durabilità nel tempo.

Il restauro è stato reso possibile grazie a una significativa collaborazione tra pubblico e privato, un aspetto a cui teniamo profondamente, convinti che la salvaguardia del patrimonio culturale sia una responsabilità condivisa.

Il restauro del Noviziato di Santa Croce rappresenta così un passo importante nella tutela e nella valorizzazione di un luogo che appartiene non solo alla memoria di Firenze, ma anche al patrimonio culturale universale.

NOTA

Marcello Gori: Imprenditore e Visionario Fiorentino

Marcello Gori era esattamente quello che si definisce un uomo di altri tempi: elegante, onesto ed incredibilmente appassionato. Sin da giovanissimo iniziò a coltivare le sue due grandi passioni: pittura e pelletteria.

Seppur impegnato nella bottega di famiglia in via del Corso a Firenze, Marcello amava frequentare i corsi di pittura in via degli Artisti, che pagava pulendo gli studi dei Maestri Peyron e Rosai.

E a soli 29 anni, realizzò il suo progetto più grande: La Scuola del Cuoio, fondata nel 1950 grazie al sostegno, morale ed economico, di suo cognato e amico Silvano Casini; e con la collaborazione dei Frati Francescani che gli concessero di aprire la Scuola all’interno dell’antico dormitorio del Monastero di Santa Croce, donato da Cosimo De’ Medici nel XV secolo e affrescato dalla Scuola del Ghirlandaio.

Per il suo impegno incondizionato verso il prossimo e fuori dai riflettori, nel 1968 ricevette l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e dal Primo Ministro Aldo Moro.

Da uomo schivo qual’ era nessuno ne venne a conoscenza fino alla sua morte quando le figlie ritrovarono fra le sue cose l’attestato, oggi esposto nei laboratori della Scuola del Cuoio.

Marcello Gori morì il 13 Dicembre 2003, lasciando un grande vuoto nei cuori dei suoi familiari e dei suoi collaboratori ed un compito preziosissimo: portare avanti ciò che lui aveva iniziato.

Scuola del Cuoio

Scuola del Cuoio nasce dopo la Seconda Guerra Mondiale dalla stretta collaborazione tra i Frati Francescani del Monastero di Santa Croce e le famiglie Gori e Casini, rinomati artigiani sin dagli anni ’30. La loro missione era quella di insegnare agli orfani della guerra un mestiere pratico che potesse diventare un vero e proprio lavoro.

I Frati Francescani misero a disposizione della famiglia Gori e degli studenti artigiani il vecchio dormitorio posizionando tavoli da lavoro lungo il corridoio. Quest’ala del Monastero fu donata ai Frati Francescani, durante il Rinascimento, dalla famiglia Medici che commissionò la costruzione all’architetto Michelozzo. Il corridoio principale, con il suo soffitto a volta e gli stemmi della famiglia Medici posizionati sulle varie porte, è decorato da affreschi eseguiti dalla scuola del Ghirlandaio.

Tra i primi studenti della Scuola del Cuoio, c’erano ragazzi della “Città dei ragazzi” di Pisa rimasti orfani dopo la Seconda Guerra Mondiale. Agli studenti venivano insegnate: le differenze tra i vari tipi di pellame, le tecniche per tagliare la pelle a mano e come realizzare articoli in pelle, dai piccoli prodotti alle grandi borse. Agli studenti più talentuosi veniva oltretutto insegnata l’arte della doratura, realizzata soprattutto su oggetti come scrittoi e portagioie con foglia d’oro 22 carati.

Alla fine del 1950, in accordo con il Ministero della Giustizia, Scuola del Cuoio iniziò ad offrire corsi ai detenuti della prigione delle Murate. Per questa ragione Gori venne premiato con una medaglia dal Governo Italiano.

Nel Novembre del 1966, dopo giorni di forti piogge, l’Arno esondò allagando la città di Firenze e distruggendo così il centro storico. Scuola del Cuoio, come l’intera Basilica di Santa Croce, fu completamente sopraffatta dall’acqua e dal fango provocando enormi danni. L’accaduto paralizzò l’attività per quasi un anno. Tuttavia, grazie all’entusiasmo e all’impegno della famiglia e dello staff, Scuola del Cuoio fu riportata al suo splendore. Nel 1968, il presidente Saragat nominò Marcello Gori “Cavaliere del Lavoro”.

La Scuola del Cuoio rimane uno dei laboratori più rinomati di Firenze dove i clienti possono ammirare gli artigiani realizzare prodotti in pelle secondo tecniche affinate nei secoli.

Dopo che i padri fondatori della Scuola del Cuoio Marcello Gori e Silvano Casini sono venuti a mancare nel 2003, le figlie di Marcello Gori, Laura, Francesca e Barbara, con i loro figli Tommaso, Filippo e Beatrice, hanno preso in mano le redini dell’azienda.

Oggi le collezioni di borse su misura, di accessori e di piccola pelletteria della “Scuola del Cuoio” sono in vendita nella sede di Firenze e on line

Nel desiderio della famiglia Gori di far rivivere le arti minori, attingendo all’esperienza dei maestri artigiani, e di sostenere le grandi tradizioni dell’artigianato fiorentino di qualità, la Scuola del Cuoio offre oggi esperienze di apprendimento personalizzate ai visitatori e studenti di tutto il mondo. 

Fondazione Marcello Gori

La Fondazione è stata costituita il 24 maggio 2022 da Laura, Francesca, Barbara Gori per proseguire l’impegno civile-sociale del padre Marcello e diffondere il valore dell’artigianato artistico della pelletteria.

Attraverso le sue figlie, la Fondazione vuole raccontare ancora questa lunga e bella storia, intende diffondere sì la cultura dell’artigianato artistico ma mai disgiunto dal sentimento di solidarietà che ha sempre permeato il lavoro di Scuola del Cuoio.

La Fondazione Marcello Gori si occupa di introdurre giovani bisognosi al mondo del lavoro offrendo corsi di artigianato della pelle della durata di 9 mesi presso la Scuola del Cuoio. 

Il Comitato Direttivo della Fondazione valuta le richieste di adesione ed è composto da: Barbara Gori (Presidente), Riccardo Zucconi (Vicepresidente) Rita Balzano, Mariella D’Amico, Filippo Maria Parri, Rosanna Onilde Pilott.

Franca Ciari Matteoli

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