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Sport Frame 2025, Alessandro Nidi: “Perché raccontare la sconfitta di Sinner? Momento profondamente umano in cui emerge l’autenticità dell’atleta. Sport Frame iniziativa preziosa. In futuro sogno la telecronaca e il podcasting”

Sport Frame 2025, Alessandro Nidi: "Perché raccontare la sconfitta di Sinner? Momento profondamente umano in cui emerge l’autenticità dell’atleta. Sport Frame iniziativa preziosa. In futuro sogno la telecronaca e il podcasting"

Sport Frame 2025, Alessandro Nidi: “Perché raccontare la sconfitta di Sinner? Momento profondamente umano in cui emerge l’autenticità dell’atleta. Sport Frame iniziativa preziosa. In futuro sogno la telecronaca e il podcasting”

 

La prima edizione dell’iniziativa “Sport Frame” si è conclusa con il successo di Alessandro Nidi, il cui articolo “Il ragazzo che ci ha insegnato a vincere (anche perdendo a Parigi)” dedicato alla sconfitta
di Jannik Sinner nella finale del recente Roland Garros ha totalizzato più di 4000 voti, permettendo così il primato in classifica del giornalista piemontese. Nell’intervista
su News.Superscommesse.it Nidi si racconta, motivando la scelta di candidare un “frame” doloroso come quello della sconfitta come momento sportivo dell’anno.

 

Alessandro, partecipando al contest “Sport Frame 2025”, che prevedeva il racconto (e l’elezione tramite voto) del momento sportivo dell’anno, hai scelto di celebrare la sconfitta di Sinner nella finale del Roland Garros contro Carlos Alcaraz. Perché questa
scelta?

 

“Perché nello sport – proprio come nella vita – è nella sconfitta che emergono i tratti più autentici di un atleta. La vittoria è un momento di celebrazione, certo, ma spesso leviga le emozioni, rendendole quasi patinate. La sconfitta, invece, spoglia l’atleta,
lo rende vulnerabile, lo riporta alla sua dimensione più umana. (…) La finale di Sinner contro Alcaraz al Roland Garros è stata tutto questo: un momento sportivamente crudele, sì, ma anche profondamente umano. C’erano tensione, fragilità, coraggio. Non è
stato solo un grande match dal punto di vista tecnico: è stato un racconto epico, fra le cui pagine Jannik ha lottato come un leone. A tratti sembrava sul punto di ribaltare tutto, altre volte pareva spalle al muro. Eppure, ha continuato a provarci. E questo,
per me, è lo sport nella sua forma più vera.

Raccontare quel lungo frangente, per me, significava andare oltre il risultato, guardare sotto la superficie e cercare le emozioni più profonde. Quelle che ci fanno sentire vicini a un atleta anche se non abbiamo mai toccato una racchetta. Quelle che parlano
anche di noi, delle nostre sconfitte, delle nostre ripartenze. (…) In un’epoca in cui tutto sembra dover essere successo, trofeo, vittoria, credo che dare valore a una non vittoria significhi anche restituire dignità al percorso, non solo al traguardo. Sinner,
in quella finale, ha perso sul piano del punteggio, ma ha vinto su quello del carattere. E questo, per me, meritava di essere raccontato”.

 

Cosa ne pensi, in generale, dell’iniziativa “Sport Frame”?

 

“Credo che Sport Frame sia un’iniziativa davvero preziosa e innovativa, soprattutto in un momento in cui il mondo dell’informazione sportiva è dominato dalla velocità e dalla superficialità. Oggi più che mai, chi vuole raccontare lo sport ha bisogno di spazi
dove poter sperimentare, di un ginnasio che gli consenta di crescere con passione e consapevolezza. ‘Sport Frame’ risponde perfettamente a questa esigenza. (…) È un progetto che mette al centro il valore della narrazione e il rispetto per il lettore, in
evidente e piacevole controtendenza rispetto a un panorama mediatico in cui spesso dominano il click facile e il titolo ad effetto. (…) È un’iniziativa che ha il coraggio di investire nel talento e nella passione e per questo va sostenuta e valorizzata”.

 

Quali sono i tuoi progetti professionali, attuali e futuri?

 

“Nell’immediato mi piacerebbe avviare collaborazioni con testate nazionali, portando loro in dote la mia passione per lo sport e la mia prospettiva personale su storie che meritano di essere raccontate.

Proiettandomi nel futuro, sogno di compiere significativi passi avanti nel giornalismo sportivo, soprattutto attraverso la telecronaca e il podcasting. (…)”.

 

 

 

 

 

 

Redazione

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