LA STAGIONE 2026 DEL TEATRO COMUNALE DI LAMPORECCHIO | Comune di Lamporecchio – Fondazione Teatri di Pistoia

Comune di Lamporecchio | Fondazione Teatri di Pistoia
LA STAGIONE 2026
TEATRO COMUNALE DI LAMPORECCHIO
Si appresta a partire la Stagione teatrale 2026 del Teatro Comunale di Lamporecchio, promossa dall’Amministrazione comunale con Fondazione Teatri di Pistoia. Tre mesi di grande teatro, dal 10 gennaio al 17 aprile, con 5 appuntamenti, per un cartellone, a cura di Saverio Barsanti, che spazia dalla commedia brillante al grande repertorio, offrendo occasioni di intrattenimento di qualità e spunti di riflessione sul nostro presente. Protagonisti artisti di valore, volti popolari ed amati dal pubblico: Vanessa Gravina, Nicola Rignanese, Anna Mazzamauro, Rocío Muñoz Morales, Giorgio Lupano, Gabriele Pignotta, Sergio Assisi e Giuseppe Cantore, Primo Reggiani, Francesca Valtorta, Jane Alexander, Fabrizio Bordignon, Enrico Ottaviano.
Gli abbonati alla passata stagione potranno confermare i propri posti recandosi alla Biglietteria del Teatro (Via della Costituzione, 11 – tel. 333 9250172) martedì 2 (ore 16/19), venerdì 5 (ore 10/13) e sabato 6 dicembre (ore 16/19). Il pomeriggio di martedì 9 dicembre (ore 16/19) sarà riservato ai Soci Unicoop Firenze per l’acquisto dei nuovi abbonamenti; venerdì 12 (ore 10/13) e sabato 13 dicembre (ore 16/19) si aprirà per tutti la vendita degli abbonamenti. La prevendita biglietti partirà venerdì 9 e sabato 10 gennaio (ore 16/19), anche online su bigliettoveloce.it. La biglietteria sarà comunque aperta il giorno precedente e il giorno stesso degli spettacoli in cartellone (ore 16/19 e la sera della rappresentazione, anche dalle 20). Da sabato 10 gennaio i biglietti potranno essere acquistati e prenotati anche a Pistoia, alla Biglietteria del Teatro Manzoni (0573 991609 – 27112) e del Funaro (0573 977225).
“Presentare questa nuova Stagione di Prosa – commenta Serena Bavuso – è per me un momento particolarmente significativo. È la seconda stagione che ho l’onore di organizzare come Assessore alla Cultura, e vivere questa continuità mi permette di guardare al nostro Teatro Comunale con occhi nuovi, ma anche con la consapevolezza di chi ha già percorso un primo tratto di strada insieme alla comunità. Lo scorso anno abbiamo aperto un ciclo importante; quest’anno lo confermiamo con ancora più convinzione, entusiasmo e responsabilità. Il Teatro Comunale di Lamporecchio non è solo un luogo in cui si va a vedere uno spettacolo: è diventato uno spazio di appartenenza, un punto di riferimento vivo, un luogo in cui ci riconosciamo come comunità. Ogni volta che si riaccendono le luci della sala, ho la sensazione che si accenda anche qualcosa dentro ciascuno di noi. E forse è proprio questo il potere del teatro: renderci più vicini, più umani, più consapevoli. La Stagione di Prosa 2026 nasce dalla volontà di dare continuità a un progetto culturale che valorizzi qualità, profondità e accessibilità. Abbiamo scelto spettacoli che parlano a pubblici diversi e che sanno offrire emozioni autentiche: dalla brillante ironia di Mi dimetto da uomo con Sergio Assisi, alla profondità ironica del monologo di Anna Mazzamauro, dalla forza di Pazza di Tom Topor alla profondità sempre attuale di Pirandello in Uno, nessuno e centomila e la leggerezza intelligente di Contrazioni pericolose. È un percorso che alterna leggerezza e introspezione, comicità e grandi temi, perché crediamo che la cultura debba essere pluralità. Il dialogo con Teatri di Pistoia continua a essere fondamentale: un partenariato solido, che ci sostiene nel costruire una proposta teatrale di alto livello e che ci permette di accogliere sul nostro palcoscenico compagnie, attori e registi di grande esperienza. È una collaborazione che cresce stagione dopo stagione, e che dimostra quanto anche un piccolo comune possa ambire a un’offerta culturale di grande valore. Desidero ringraziare sinceramente tutti coloro che rendono possibile questo percorso: i tecnici, gli operatori, le associazioni, chi lavora dietro le quinte e chi anima la vita culturale del territorio con passione. E soprattutto il nostro pubblico: chi torna ogni anno, chi si affaccia per la prima volta, chi è curioso di scoprire, chi porta i figli, gli amici, i genitori. Il teatro vive solo se qualcuno lo sceglie. E vedere, dopo la prima stagione, una comunità che risponde, partecipa, condivide, è per me un’emozione profonda e una spinta a fare sempre meglio. Per questo – conclude l’Assessore Bavuso – vi invito davvero a vivere con noi questa seconda stagione: lasciatevi sorprendere, lasciatevi coinvolgere, lasciatevi emozionare. Il teatro è un viaggio che si fa insieme, ed è con grande gioia che vi aspetto in sala.”
“Siamo profondamente convinti – aggiunge Gianfranco Gagliardi, Direttore generale Fondazione Teatri di Pistoia – del ruolo fondamentale che il Teatro può svolgere quale strumento di coesione sociale, promuovendo non solo la crescita culturale ed emotiva delle persone, ma offrendosi anche come spazio di inclusività, riflessione ed interazione. Tale compito appare tanto più necessario in un momento storico, come quello che stiamo vivendo, che costruisce barriere e spinge, troppo spesso, verso l’isolamento e la solitudine dell’individuo. Con la nuova Stagione Teatrale, che abbiamo messo a punto in stretta sinergia con il Comune di Lamporecchio, nostro Socio, offriamo occasioni di intrattenimento di qualità, dal grande teatro della tradizione ai temi più attuali, confidando di vedere confermata ed accresciuta la bella e partecipata presenza di pubblico che ha accompagnato tutta la passata stagione.”
La Stagione per sabato 10 gennaio (ore 21) con MI DIMETTO DA UOMO, interpretato da Sergio Assisi (anche autore, con Simone Repetto, e regista) e Giuseppe Cantore: fra narrazione e satira di costume, uno spettacolo in cui si ride, ci si commuove e si riflette nel riconoscersi membri di questa immensa e sconclusionata tribù che chiamiamo ‘umanità’, sospesa tra abitudini, speranze, sogni e miserie in un mondo che sembra abbia perso ogni punto di riferimento.
Domenica 15 febbraio (ore 21) in scena l’irresistibile ‘Signorina Silvani’, Anna Mazzamauro in COM’È ANCORA UMANO LEI, spettacolo che la vede autrice ed interprete, accompagnata dalle musiche dal vivo di Sasà Calabrese, chitarra e pianoforte. Un omaggio all’indimenticato Paolo Villaggio, tra racconti ed aneddoti: “Se all’improvviso chiudo con nostalgia gli occhi della memoria – commenta l’attrice – mi ritrovo di fronte, come uno specchio appannato dal tempo, gli occhi innamorati del ragionier Ugo Fantozzi che guardano me oramai per sempre signorina Silvani e le parole non dette in venti anni di assidua frequentazione con Paolo Villaggio si tramutano in quelle scritte… e allora “CARO FANTOZZI…”. Dal cinema che ti ha reso leggenda io, riconoscente e in debito, ho l’ardire di raccontarti in teatro proprio per restituire a Paolo Villaggio la grazia.”
Vanessa Gravina e Nicola Rignanese (entrambi in tournée in questi mesi anche con la produzione di Teatri di Pistoia, L’uomo, la bestia e la virtù, con la regia di Roberto Valerio) sono i protagonisti di PAZZA di Tom Topor, in programma domenica 1 marzo (ore 21). Lo spettacolo è diretto da Fabrizio Coniglio, che ne è anche interprete con Massimo Rigo, Paola Sambo, Maurizio Zacchigna. Al centro la vicenda di Claudia Draper, una squillo di lusso, accusata dell’omicidio di un anziano cliente, che rischia ora venticinque anni di carcere. Pur di salvarla, la ricca famiglia si affida ad un valente legale per farla dichiarare incapace di intendere e di volere e farla internare in un istituto di psichiatria, dal quale potrà uscire dopo pochi anni. Ma la donna si sbarazza del legale pagato dai genitori e viene affidata a un avvocato d’ufficio, il quale intuisce – dietro il contegno ostico dell’indesiderata cliente – un’intelligenza acuta e la capacità di collaborare alla propria difesa…
Ironico, grottesco, capace di mettere in crisi la società borghese del primo Novecento, UNO, NESSUNO E CENTOMILA, l’ultimo dei romanzi di Pirandello, è un lavoro rivoluzionario e modernissimo, denso di enigmi, che tocca temi estremamente attuali come il rapporto con la natura, la spiritualità negata dalla società e dalla convenienza, la ricerca spasmodica di sé stessi. Nell’adattamento e la regia firmati da Nicasio Anzelmo, arriva sul palco del Teatro di Lamporecchio venerdì 6 marzo (ore 21): in scena Primo Reggiani, Francesca Valtorta, Jane Alexander, Fabrizio Bordignon, Enrico Ottaviano.
Chiude la stagione 2026, venerdì 17 aprile (ore 21), lo spettacolo CONTRAZIONI PERICOLOSE, scritto e diretto da Gabriele Pignotta, che ne è anche interprete con Rocío Muñoz Morales e Giorgio Lupano: una commedia che varca la soglia dell’esplorazione dell’animo, delle pulsioni, paure, speranze e desideri di una generazione in cerca del proprio equilibrio. Reparto di ginecologia. Una donna ha le contrazioni e sta per partorire. La situazione è concitata: un ostetrico cerca di tranquillizzarla, ma soprattutto cerca di tranquillizzare l’uomo che la accompagna: il marito? No… il fratello? No… il compagno?… non proprio. Diciamo un amico speciale…Al quale la donna ha nascosto la sua gravidanza! A volte l’amore è più vicino di quanto crediamo…
Per informazioni: Biblioteca Comunale di Lamporecchio 0573 800659
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