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EMPOLI. Una panchina color lilla nel parco di Serravalle per sensibilizzare la cittadinanza sui disturbi dell’alimentazione e della nutrizione

Nella stessa giornata, alla biblioteca comunale Renato Fucini di Empoli (via Cavour, 36) sarà presentato il libro della scrittrice Isaura Nencini intitolato Vent’anni prigioniera. Quando un disordine alimentare ti condiziona la vita (Grafiche 2000, 2017). Con l’autrice dialogherà l’assessora Laura Mannucci. L’ingresso è libero.
Un’opera che mescola autobiografia e divulgazione sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.
DAL LIBRO – “Vent’anni prigioniera” è la mia vita. Messa nera su bianco per far comprendere che cosa significa vivere prigionieri del cibo, che razza di mostro si combatte ogni giorno. Perché, come scrisse Primo Levi: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”. Allora io, con la mia storia, con qualche pagina di spiegazione teorica e con un cd cantautoriale, tento, mi sforzo e mi impegno a far passare questo messaggio: vivere prigionieri non è vivere, è tentare di sopravvivere e non soccombere alla vita. Ma c’è una speranza. Uscirne si può.
ASSOCIAZIONE CONVERSANDO – Si tratta di un gruppo di genitori che hanno vissuto o stanno vivendo l’esperienza di una figlia/figlio con disturbi del comportamento alimentare. Venti anni fa alcuni genitori soci dell’associazione, compreso il presidente uscente oggi presidente onorario Silverio Spitaleri, hanno avuto la possibilità, anzi la fortuna, di partecipare ad un gruppo terapeutico per genitori condotto da specialisti dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi.
La terapia di gruppo ha insegnato loro a gestire il problema, a migliorare le relazioni familiari e di conseguenza lo stato di salute delle proprie figlie. Nel 2004, capendo che la loro esperienza ed i buoni risultati ottenuti potevano essere di giovamento per altri genitori o familiari con la stessa difficoltà in famiglia, hanno costituito questa associazione, organismo di volontariato ed iscritta oggi nel Registro Unico del Terzo settore.
Vengono programma incontri quindicinali a cui partecipano altri genitori per cercare di dare loro quel sostegno e comprensione che si trova fra persone che vivono o hanno vissuto lo stesso problema e, tramite il racconto delle esperienze di ciascuno, si possono avere spunti di riflessione su come poter adottare comportamenti utili per aiutare le nostre figlie ad affrontare questo disturbo.
L’associazione è accreditata presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer di Firenze e collabora quotidianamente con la USL Toscana Centro (Unità Funzionale Disturbi Alimentari Firenze e Empoli diretta dal dottor Lucarelli).
Curare un disturbo alimentare è sicuramente molto impegnativo per qualsiasi struttura, specialmente pubblica, perché, come sappiamo, la cura di un disturbo di tipo anoressico o bulimico o uno dei tanti altri esistenti comporta un’azione sanitaria multidisciplinare che impegna un elevato numero di professionisti e, conseguentemente, un ingente ammontare di risorse finanziare pubbliche o private che siano.

E.B.
Coordinatore Ufficio Stampa Comune di Empoli
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Redazione

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