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Castelfiorentino segreta, le “buchette del vino”

Castelfiorentino segreta, le “buchette del vino”
Domani pomeriggio (ore 18.00 – giardini ex arena) la presentazione del libro dell’associazione omonima e che ha censito le buchette finora individuate in Toscana

Una Castelfiorentino “segreta”, che pochi conoscono. E’ la Castelfiorentino delle “buchette del vino”, piccole finestrelle che venivano utilizzate secoli fa per la mescita del vino e che sono tornate di attualità a Firenze in seguito alle esigenze di distanziamento sociale imposte dall’emergenza Covid 19. Un piccolo “relitto” urbanistico del passato che sta destando un interesse crescente in questo periodo, al punto che un’Associazione (l’“Associazione Culturale delle Buchette del Vino”, con sede a Firenze) è nata apposta con l’obiettivo di realizzare un censimento di tutte le “buchette” esistenti in Toscana. I risultati di questo lavoro sono ora raccolti nel volume “Firenze e la Toscana. Le buchette del vino” di Diletta Corsini e Lucrezia Giordano che sarà presentato domani pomeriggio – alle ore 18.00 – nei giardini ex arena (via XX settembre) nell’ambito della manifestazione di In/Canti e Banchi.
Oltre alle autrici del volume, interverrà alla presentazione il Vicesindaco, Claudia Centi. Nel libro sono riprodotte anche le due “buchette” individuate a Castelfiorentino, che sono state validate come autentiche: la prima, già nota ai suoi abitanti (fu segnalata per la prima volta sulla pagina FB “Sei di Castelfiorentino se…”), si trova nell’attuale via Terino vicino all’intersezione con via Ferruccio, ed è probabilmente la più antica. Munito di uno sportellino di legno, il manufatto si presenta con una cornice particolare in ceramica raffigurante sei rosoni, anche se l’usura del tempo non ne ha garantito una perfetta conservazione. Sullo sportellino è ben visibile anche il foro su cui veniva innestato il martello utilizzato dai passanti per “bussare” e richiedere appunto il vino. Da alcune fonti, sappiamo che nei pressi anticamente esisteva un Teatro, e si può pertanto presumere che si trattasse di un luogo di passaggio piuttosto frequentato dagli abitanti.
La seconda “buchetta” è stata individuata dal Comune in via XX settembre, e pur essendo priva dello sportellino, è stata validata dall’associazione fiorentina come buchetta di epoca più recente. Come altre buchette esistenti nel capoluogo fiorentino, anche quella di via XX settembre si trova vicino all’antica Cinta muraria, anche se non si dispongono al riguardo di notizie più precise. Le caratteristiche e le dimensioni delle buchette, corredate da documentazione fotografica, sono già state trasmesse al Presidente dell’”Associazione buchette del vino”, Diletta Corsini, la quale ha reso noto che l’ultima buchetta scoperta dal Comune di Castelfiorentino è la n. 100 tra quelle censite nel territorio regionale al di fuori della città di Firenze, che da sola ne conta circa 180.
La riscoperta delle “buchette del vino” a Firenze ha suscitato un forte interesse all’estero  (lo scorso anno sono venute anche alcune TV, CBS dagli Stati Uniti e BBC dall’Inghileterra), in relazione al particolare periodo che stiamo vivendo e al loro legame con alcune epidemie del passato. Secondo un documento risalente al 1634, recuperato proprio dal Presidente Corsini, gli “sportelli del vino” vennero ampiamente utilizzati a Firenze durante la Peste, con finalità anti contagio. Oggi, le buchette possono rappresentare un ulteriore motivo di interesse per i turisti.


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Franca Ciari

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