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DISCORSO DEL SINDACO CAMPATELLI IN MEMORIA DI ALFIERO CIAMPOLINI

Un ultimo saluto ad Alfiero Ciampolini, uomo delle istituzioni e della comunità,

Certaldo ha reso omaggio all’ex sindaco

 

Certaldo, 8 ottobre 2025- In questa giornata di commozione e partecipazione, la comunità certaldese si è stretta attorno alla famiglia di Alfiero Ciampolini per porgere l’ultimo saluto a una figura che ha segnato profondamente la storia politica e civile del nostro territorio.

 

Prima della cerimonia funebre, che si è svolta nella Chiesa di San Tommaso in Piazza Boccaccio, il Sindaco Giovanni Campatelli, insieme all’Amministrazione comunale e alle autorità locali e regionali, ha voluto rendere omaggio a un uomo che è stato punto di riferimento insostituibile per intere generazioni.

 

Alfiero Ciampolini non è stato solo un protagonista della politica certaldese e toscana, ma soprattutto un servitore delle istituzioni, un esempio di impegno, passione e dedizione al bene pubblico. La sua presenza, la sua parola, il suo sguardo attento e profondo continueranno a vivere nella memoria collettiva della nostra comunità.

 

Di seguito il discorso pronunciato dal Sindaco Giovanni Campatelli davanti a una cittadinanza raccolta e profondamente commossa: “Alfiero Ciampolini non è stato solo un sindaco o un amministratore pubblico. È stato un pilastro della nostra comunità, una figura che ha saputo interpretare con dedizione e passione il volto di questa città, mettendo sempre al centro il bene comune.

Quando è stato eletto sindaco di Certaldo, il 24 luglio 1975, aveva appena ventiquattro anni. Ha preso il testimone da Marcello Masini ed è diventato il più giovane sindaco mai avuto dal nostro paese — un primato che si è distinto anche a livello regionale e nazionale. Con la sua giovinezza ha portato nell’amministrazione comunale un’energia nuova, la convinzione che il futuro dovesse nascere dal dialogo, dalla partecipazione e dal coraggio delle idee.

 

Nel 1980 è stato confermato per un secondo mandato, con una squadra che ha unito esperienza e freschezza, e con la quale ha saputo guidare Certaldo in un decennio di grande crescita e trasformazione. Con lungimiranza e passione, Alfiero ha promosso progetti che hanno riguardato le infrastrutture, lo sport e la cultura — ambiti nei quali ha sempre creduto con convinzione. In quegli anni ha preso forma anche una delle esperienze più belle per la nostra comunità: il gemellaggio con Karamachi, in Giappone. Da quell’iniziativa sono nati legami che ancora oggi continuano, grazie agli scambi di delegazioni e di giovani. Un progetto che ha arricchito generazioni e che resta uno dei segni più importanti del suo impegno.

 

Ma ciò che più ha colpito in lui non è stata solo la competenza o il senso del dovere: è stato il modo in cui ha messo il cuore in ogni cosa. In mezzo a dibattiti politici anche accesi, ha saputo mantenere la calma, ascoltare davvero e trattare ogni persona con rispetto, come un amico di lunga data.
Alfiero è stato un uomo che ha costruito ponti, non muri.
Ha saputo unire le persone per un obiettivo più grande: il progresso collettivo.

Dopo l’esperienza da sindaco, ha ricoperto la presidenza della Circoscrizione Empolese-Valdelsa, lavorando per rafforzare la collaborazione tra i comuni. Ha guidato l’Associazione Polis, continuando a servire la comunità attraverso la cultura, la formazione e la partecipazione civica.
E successivamente ha assunto un ruolo di grande sensibilità sociale come portavoce per l’Associazione degli immigrati della Regione Toscana, confermando la sua attenzione verso chi aveva più bisogno di sostegno e rappresentanza.

 

Il suo impegno per la scuola pubblica, condiviso con l’assessora Elvira Socci, ha lasciato un segno duraturo: una scuola aperta, inclusiva, capace di educare al pensiero critico e alla solidarietà.

 

Un pensiero affettuoso va oggi a Sandra Landi, che lo ha accompagnato per una vita intera.

Compagna insostituibile e testimone insieme a lui di un amore profondo per la cultura e per l’impegno civile. A lei, e alla sua famiglia, va la nostra più sincera vicinanza. Alfiero ha lasciato a Certaldo un’eredità preziosa: l’esempio di un uomo che ha saputo amministrare con intelligenza, cuore e coraggio.

Ha seminato i semi di una comunità unita e solidale e quei semi vivono oggi nelle nostre strade, nelle scuole, nelle piazze, ma soprattutto nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.

 

Riposa in pace, caro Alfiero.

La tua opera e il tuo esempio continueranno a vivere, ispirando chi verrà dopo di lui e ricordandoci ogni giorno quanto è bello servire la propria comunità con il cuore.”

 

 

 

 

Ufficio Stampa Comune di Certaldo

 

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Redazione

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