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150 anni risparmio postale

I dati della toscana.

CASSA DEPOSITI E PRESTITI E POSTE ITALIANE CELEBRANO I 150 ANNI DEL RISPARMIO POSTALE

A Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, una cerimonia per i 150 anni dei Libretti e i 100 anni dei Buoni fruttiferi postali

Presenti il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti; il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Aldolfo Urso; i Presidenti di CDP e Poste Italiane, Giovanni Gorno Tempini e Silvia Maria Rovere; l’Amministratore Delegato di CDP, Dario Scannapieco; l’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante; il Direttore Generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco e oltre 200 sindaci.

Oggi il risparmio postale conta circa 27 milioni di sottoscrittori e ha raggiunto uno stock complessivo di 320 miliardi di euro

La storia inizia nel 1875: il Libretto postale diventa lo strumento con cui milioni di italiani iniziano a depositare i risparmi in prodotti sicuri, accessibili e garantiti dallo Stato. Cinquant’anni dopo nascono i Buoni fruttiferi postali: convenienti e che potevano essere rimborsati in ogni momento

Roma, 30 ottobre 2025 – Il risparmio postale compie 150 anni, un secolo e mezzo in cui le risorse raccolte hanno permesso di realizzare opere infrastrutturali strategiche, finanziare gli Enti locali e contribuire a rendere l’Italia un Paese economicamente e socialmente avanzato.

La ricorrenza è stata celebrata oggi a Roma da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Poste Italiane che, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, hanno festeggiato i 150 anni dal lancio dei Libretti postali e i 100 anni dall’istituzione dei Buoni fruttiferi postali: strumenti finanziari garantiti dallo Stato che uniscono modernità, sicurezza e rendimento, emessi da CDP e distribuiti da Poste Italiane e che sono diventati autentici simboli della fiducia riposta dai cittadini nello Stato e motori di progresso sociale. Libretti e Buoni fruttiferi postali hanno contribuito a formare una vera e propria cultura del risparmio, che rappresenta uno dei punti di forza del sistema-Italia.

All’evento hanno partecipato il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti; il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Aldolfo Urso; i Presidenti di Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane, Giovanni Gorno Tempini e Silvia Maria Rovere; l’Amministratore Delegato di CDP, Dario Scannapieco; l’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante; il Direttore Generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco; rappresentanti delle istituzioni politiche, finanziarie italiane, ecclesiastiche e oltre 200 sindaci.

La storia inizia nel 1875: il Libretto postale diventa lo strumento con cui milioni di italiani iniziano a depositare i risparmi in prodotti sicuri, accessibili e garantiti dallo Stato. Le Poste diventano l’alternativa alle banche, soprattutto per i piccoli risparmiatori, grazie a una rete capillare di uffici collocati anche in Comuni in cui l’accesso ai servizi finanziari era più limitato. Cinquant’anni dopo il debutto dei Libretti nascono i Buoni fruttiferi postali, accolti con grande favore perché un investimento conveniente e che poteva essere rimborsato in ogni momento.

La tutela del risparmio postale diventa il legame più significativo tra Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane. Un successo certificato dai numeri: oggi si contano circa 27 milioni di sottoscrittori di Buoni e Libretti postali per un ammontare complessivo che, al 30 giugno 2025, ha raggiunto i 320 miliardi di euro.

“Oggi celebriamo una partnership storica, tra Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane, tra le istituzioni e i cittadini italiani che negli anni hanno affidato a CDP il proprio risparmio perché fosse salvaguardato, ma anche perché si trasformasse in crescita tangibile per le persone, le comunità, i territori. Queste risorse – ha evidenziato il Presidente di CDP, Giovanni Gorno Tempini – hanno contribuito a costruire, sviluppare e ammodernare le grandi reti infrastrutturali creando basi per il progresso del Paese. È una storia che dimostra che non serve clamore per lasciare un segno profondo. Che il valore del pubblico si costruisce ogni giorno, nella concretezza delle scelte e nel rispetto della fiducia ricevuta”.

“Siamo molto orgogliosi di celebrare i 150 anni dei Libretti postali e il centenario dei Buoni fruttiferi che, nel corso di questi anni, hanno accompagnato la storia del nostro Paese e degli italiani che, in ogni epoca, hanno dato e continuano a darci fiducia, investendo i loro piccoli e grandi risparmi in prodotti affidabili, sicuri, redditizi e garantiti – ha dichiarato la Presidente di Poste Italiane, Silvia Maria Rovere –. Il risparmio postale rappresenta da sempre una voce molto importante dell’economia nazionale, un volano fondamentale per lo sviluppo del Paese che ha creato e continuerà a creare benessere per la collettività”.

“Da quasi due secoli il risparmio postale rappresenta una leva fondamentale per lo sviluppo del Paese, grazie alla fiducia di 27 milioni di cittadini che scelgono Buoni e Libretti postali. Cassa Depositi e Prestiti – ha sottolineato l’Amministratore Delegato di CDP, Dario Scannapieco – impiega queste risorse con responsabilità, sostenendo investimenti ad alto impatto economico, sociale e ambientale con un approccio che ha come obiettivo primario i benefici generati per la collettività. Questo è il significato più profondo della missione di tutte le donne e gli uomini che lavorano in CDP: trasformare il risparmio in futuro, con la consapevolezza che lavorando con impegno possiamo rendere più forte l’economia e la società italiana”.

“Il risparmio postale è stato il potente motore che in 150 anni ha dato all’Italia la forza e la velocità per trasformarsi da Paese essenzialmente agricolo a potenza industriale – ha commentato l’Amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante – Sin da allora si è creato l’indissolubile legame tra Cassa depositi e prestiti e Poste Italiane, un binomio che si è rivelato sinonimo di sviluppo. Il sentimento profondo che unisce l’attitudine al risparmio dei cittadini, le risorse custodite nei prodotti di risparmio postale e gli investimenti che Cassa Depositi e Prestiti compie a beneficio dei territori, rappresentano un vero e proprio “patto sociale” che rimane saldissimo anche dopo un secolo e mezzo di storia”.
Grazie al risparmio postale milioni di italiani hanno potuto portare a termine i propri progetti di vita e quelli dei loro familiari. Il denaro raccolto è stato utilizzato da Cassa Depositi e Prestiti per finanziare la crescita del Paese contribuendo a realizzare infrastrutture di trasporto come strade, ferrovie, porti, e le reti energetiche e di telecomunicazione, così come i principali luoghi del vivere e dell’abitare sociale, come scuole, ospedali e altre opere orientate a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Nel corso degli anni a queste attività si è aggiunta anche quella di sostegno alle imprese di piccole, medie e grandi dimensioni e l’impegno per promuovere lo sviluppo sostenibile all’estero, in particolare nelle economie emergenti.

Con la raccolta del risparmio postale Cassa Depositi e Prestiti ha potuto finanziare – solo per fare alcuni esempi – la bonifica delle campagne alla fine del diciannovesimo secolo; la ricostruzione di Messina e Reggio Calabria dopo il terremoto del 1908; la costruzione della Ferrovia Maremmana; l’ampliamento della rete telefonica, ferroviaria e la costruzione di autostrade; la ricostruzione del Palazzo delle Esposizioni a Roma; contribuire alla ricostruzione dopo le grandi emergenze, come ad esempio il disastro del Vajont, l’alluvione di Firenze del 1966 e il terremoto del Belice nel 1968.

Il 31 ottobre sarà possibile sottoscrivere il “Buono Premium 4 anni”, riservato ai titolari di un Libretto di risparmio postale e dedicato alla raccolta di “Nuova Liquidità”. Il Buono ha una durata di quattro anni e riconosce un rendimento fisso, pari al 2,50% annuo lordo, corrisposto al momento del rimborso e non prima della scadenza, al compimento del quarto anno dalla data di sottoscrizione.

 

 

 

Poste Italiane – Media Relations
www.posteitaliane.it

 

 

 

 

 

Il Gruppo Poste Italiane costituisce la più grande rete di distribuzione di servizi in Italia, attiva nei settori logistica, corrispondenza e pacchi, nei servizi finanziari e assicurativi, nei sistemi di pagamento, nella telefonia e nel mercato dell’energia retail. Con oltre 160 anni di storia, circa 121mila dipendenti e circa 12.800 uffici postali, 600 miliardi di euro di Attività Finanziarie Investite e 46 milioni di clienti, Poste Italiane è parte integrante del tessuto sociale e produttivo del Paese e rappresenta una realtà unica in Italia per dimensioni, riconoscibilità, capillarità, fiducia e fidelizzazione da parte della clientela.

 

Cassa Depositi e Prestiti è l’Istituto Nazionale di Promozione che sostiene l’economia italiana dal 1850. Con la sua azione è impegnata ad accelerare lo sviluppo industriale e infrastrutturale del Paese, al fine di sostenere la sua crescita economica e sociale. CDP pone al centro della propria attività lo sviluppo sostenibile dei territori, e supporta l’innovazione e la crescita anche internazionale delle imprese italiane. E’ partner degli Enti Locali, con finanziamenti e attività di advisory, per la realizzazione delle infrastrutture e per il miglioramento dei servizi di pubblica utilità. Inoltre è attiva nella Cooperazione internazionale per la realizzazione di progetti nei Paesi in via di sviluppo e nei mercati emergenti. Cassa Depositi e Prestiti si finanzia con risorse interamente private, attraverso l’emissione di Buoni e Libretti postali e attraverso emissioni sul mercato finanziario nazionale e internazionale.

 

POSTE ITALIANE, CASSA DEPOSITI E PRESTITI E IL RISPARMIO POSTALE: UN’UNICA STORIA AL SERVIZIO DELL’ITALIA

150 ANNI DI COLLABORAZIONE
La storia del Risparmio Postale inizia, ufficialmente, nel 1875 e ha due protagonisti: Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane. Il libretto postale diventa lo strumento con cui milioni di italiani iniziano a depositare i propri risparmi in modo sicuro, accessibile e con la garanzia dello Stato. Le Poste diventano l’alternativa alle banche, soprattutto per i piccoli risparmiatori. I libretti si possono aprire in poco più di 600 uffici postali, collocati principalmente in Comuni privi di qualunque cassa di risparmio. Il numero di uffici abilitati cresce rapidamente. Il risparmio viaggia, allora come oggi, lungo la rete capillare degli uffici postali, attualmente 12.755.
Un contributo alla diffusione dei libretti di risparmio postale viene anche dalle scuole. Gli allievi possono affidare i risparmi familiari che vengono annotati su una sorta di libretto di risparmio collettivo. Quando le somme versate da un allievo raggiungono l’importo minimo di una lira, viene aperto il vero e proprio libretto di risparmio. Con le stesse modalità si favorisce il risparmio anche in stabilimenti industriali e militari, opifici, manifatture e società di mutuo soccorso. I libretti postali varcano anche i confini nazionali: possono essere sottoscritti sulle navi e anche dagli italiani residenti all’estero. Nel 1900 sui libretti di risparmio postale vengono versati oltre 680 milioni di lire. Cinque anni dopo, nel 1905, i versamenti effettuati nell’anno superano il miliardo di lire. Anche il numero degli uffici postali abilitati continua ad aumentare.

NASCONO I BUONI FRUTTIFERI POSTALI
Cinquant’anni dopo il debutto dei libretti postali nascono i buoni fruttiferi postali. Istituiti nel 1924 e distribuiti dai primi mesi del 1925, questi nuovi strumenti di risparmio sono accolti con grande favore perché convenienti e rimborsabili in ogni momento. Le somme investite sono vincolate e offrono un tasso di interesse che cresce nel tempo, lasciando comunque ai risparmiatori la possibilità di disinvestire. Un successo certificato dai numeri: nel primo anno, infatti, gli italiani sottoscrivono circa 700 mila buoni fruttiferi postali. Nell’esercizio 1925-1926 vengono versati su libretti e buoni quasi 4 milioni di lire: l’ammontare complessivo del risparmio postale arriva a 10,4 miliardi di lire. Fra le due guerre i depositi dei risparmiatori superano di gran lunga i prelievi: si calcola che in un ventennio aumentarono del 243% fino a raggiungere il 18% del prodotto interno lordo dell’Italia nel 1942.
Il successo prosegue anche nella storia più recente, come confermato dal fatto che negli anni Novanta l’ammontare del Risparmio Postale è pari al 17% del Pil del Paese. La popolarità continua ancora oggi: il Risparmio Postale conta circa 27 milioni di sottoscrittori e ha raggiunto uno stock complessivo di circa 320 miliardi di euro. Oltre a essere cartacei, i libretti di risparmio e i buoni fruttiferi postali oggi sono anche dematerializzati e possono essere acquistati e rimborsati anche online, attraverso il sito di Poste Italiane e l’app P. Sui buoni fruttiferi postali la tassazione applicata sugli interessi è agevolata ed è pari al 12,50%. I buoni, inoltre, sono esenti dall’imposta di successione.

IL “PATTO SOCIALE” DEL RISPARMIO POSTALE
Il Risparmio Postale rappresenta il punto di connessione più profondo tra Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti. Da un secolo e mezzo, grazie al Risparmio Postale, milioni di italiani hanno potuto portare a termine i propri progetti di vita e dei loro familiari; consentendo allo stesso tempo, a Cassa Depositi e Prestiti, di utilizzare il denaro raccolto per promuovere la crescita del Paese: con impieghi finalizzati a finanziare i Comuni per la costruzione di strade, edifici scolastici e opere legate ai sistemi idrici e fognari, reti elettriche, ferrovie e ospedali. Grazie anche alla raccolta del Risparmio Postale, Cassa Depositi e Prestiti ha potuto finanziare la bonifica delle campagne intorno a Grosseto (1888); la ricostruzione di Messina e Reggio Calabria dopo il terremoto del 1908; la costruzione della Ferrovia Maremmana (1908); la realizzazione dell’Acquedotto pugliese (1911); l’ampliamento della rete telefonica, ferroviaria e la costruzione di autostrade.
Dopo la Prima Guerra Mondiale le risorse raccolte con il Risparmio Postale hanno finanziato la ricostruzione delle infrastrutture e il rilancio delle economie locali. Durante il Fascismo e la Seconda Guerra Mondiale, hanno sostenuto l’equilibrio del sistema economico. Nel dopoguerra, invece, i fondi raccolti hanno alimentato la ricostruzione e il miracolo economico, con attenzione particolare al riequilibrio tra Nord e Sud, al rilancio dell’industria meccanica, alla realizzazione di infrastrutture strategiche per il Paese e a progetti di edilizia popolare come Villa Gordiani a Roma (1952). Il risparmio postale finanzia anche la ricostruzione dei luoghi della cultura aperti a tutti come, negli anni Sessanta, il Palazzo delle Esposizioni a Roma e la Libera Università degli Studi di Urbino.
Il Risparmio Postale fornisce un prezioso contributo alla ricostruzione dopo le grandi emergenze, come ad esempio il disastro del Vajont del 1963, l’alluvione di Firenze del 1966 e il terremoto del Belice nel 1968. Contribuisce anche a realizzare i sogni degli italiani nell’Italia del boom. Con i soldi messi da parte più gli interessi maturati c’è chi potrà versare un anticipo per acquistare un’automobile o una casa, avviare un’impresa; frequentare un corso di dattilografia o stenografia. Resta impressa una scena del film “Bellissima” (1951), diretto da Luchino Visconti, in cui Anna Magnani apre il cassetto del comò ed estrae il libretto di risparmio postale in cui ci sono le somme che le serviranno per pagare lezioni di ballo, canto e danza per la figlia che così potrà avere un futuro migliore.
Negli anni Settanta e Ottanta, mentre Cassa Depositi e Prestiti rafforza la propria vocazione infrastrutturale con ingenti investimenti pubblici, i libretti di risparmio, i buoni fruttiferi postali e i conti correnti acquistano un’importanza crescente anche grazie alle nuove tecnologie applicate negli uffici di Poste Italiane, che permettono agli operatori di sportello di effettuare alcune operazioni in tempo reale. Negli anni Novanta il loro ruolo è ancora più cruciale per garantire la stabilità finanziaria del Paese, soprattutto dopo la firma del Trattato di Maastricht.

HIGHLIGHTS TOSCANA 31/12/24

descr_filiale nr_libretti
AREZZO

134.428

FIRENZE 1 CITTA’

137.495

FIRENZE 2 PROVINCIA

210.899

GROSSETO

99.475

LIVORNO

146.084

LUCCA

201.752

MASSA CARRARA

106.187

PISA

185.902

PISTOIA

138.568

PRATO

86.648

SIENA

98.151

descr_filiale nr_buoni fruttiferi postali
AREZZO

169.722

FIRENZE 1 CITTA’

145.754

FIRENZE 2 PROVINCIA

314.464

GROSSETO

122.610

LIVORNO

155.583

LUCCA

235.493

MASSA CARRARA

132.682

PISA

228.148

PISTOIA

201.851

PRATO

112.705

SIENA

141.810

  Dati    
Filiale Somma di UP Somma di ATM Somma di NUOVO GESTORE ATTESE
AREZZO

94

47

24

FIRENZE 1 CITTA’

42

48

37

FIRENZE 2 PROVINCIA

122

73

52

GROSSETO

95

40

20

LIVORNO

58

49

27

LUCCA

128

70

38

MASSA CARRARA

54

31

19

PISA

116

56

36

PISTOIA

74

41

28

PRATO

33

31

20

SIENA

84

51

22

Totale complessivo

900

537

323

 

 

 

 

G.S.

 

Via Antonio Giacomini, 28

50132 Firenze

 

Redazione

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