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Giornata della Memoria: al teatro di Vinci lo spettacolo su Primo Levi e a seguire la “musica degenerata”

Giornata della Memoria: al teatro di Vinci lo spettacolo su Primo Levi

Appuntamento il 25 gennaio. Sul palco anche il CFCM con la “musica degenerata”

VINCI – In occasione della Giornata della Memoria, che si tiene ogni anno il 27 gennaio, l’Amministrazione comunale di Vinci ha organizzato per sabato 25 gennaio una serata a teatro in ricordo di tutte le vittime dell’Olocausto, delle leggi razziali e di coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati.

 

L’iniziativa, dal titolo “Giornata della Memoria 2020 – La Musica, la Memoria, la Speranza”, avrà luogo presso il Teatro di Vinci, in via Pierino da Vinci 39, alle ore 21.30, con ingresso libero. L’obiettivo, rinnovato ogni anno con questa ricorrenza, è di continuare a fare testimonianza del capitolo più buio della storia contemporanea e di continuare a tenere al centro la dignità delle persone, oggi più che mai minacciata, se non addirittura calpestata, dall’affermazione di politiche di estrema destra xenofobe e razziste.

 

I protagonisti principali della serata, dopo i saluti istituzionali di rito da parte dell’amministrazione comunale, saranno i ragazzi del laboratorio teatrale dell’I.S.S. G. Ferraris – F. Brunelleschi di Empoli, accompagnati dalla docente Silvia Desideri, che porteranno in scena lo spettacolo su uno dei pochi italiani sopravvissuti al campo di concentramento di Auschwitz: “Primo Levi. Il chimico, il testimone, lo scrittore. Una differenza percettibile”, con la regia di M. Simona Peruzzi.

 

Al termine dello spettacolo, saliranno sul palco i musicisti del Centro Formazione e Cultura Musicale (CFCM) di Sovigliana, Patrizio Castiglia al violino e Leonardo Ricciarelli al pianoforte, insieme all’attrice della Compagnia dell’Unicorno, Fabiola Veracini. Quest’ultima si esibirà in monologhi su musica, speranza e memoria, alternandosi con i brani di musica “degenerata” eseguiti da Castiglia e Ricciarelli.

 

La musica degenerata (in lingua tedesca Entartete Musik), fu un’etichetta applicata negli anni Trenta dai nazisti, per indicare alcune forme musicali provenienti da culture considerate inferiori, in particolare quella ebraica e quella afroamericana. Un intervento di censura del governo nazista che faceva parte della più ampia campagna contro l’arte degenerata (Entartete Kunst). Il nazismo cercò dunque di screditare e vietare le opere di autori come Mahler e Mendelssohn. A riguardo di quest’ultimo, ad esempio, il regime tedesco commissionò addirittura una nuova colonna sonora in sostituzione delle sue musiche di scena per “Sogno di una notte di mezza estate”. Insomma, l’espressione di culture “non ariane” venivano considerate una minaccia incombente sulla purezza della razza, da combattere senza quartiere e su ogni terreno, compreso quello musicale.

 

“Nel periodo storico che stiamo vivendo, si manifesta sempre più forte la necessità di far diventare viva la memoria – afferma l’assessore all’Associazionismo e alla Pubblica istruzione del Comune di Vinci, Chiara Ciattini – L’ambiente per eccellenza in cui farlo è sicuramente la scuola, ed è per questo che tra i conduttori della serata ci saranno i ragazzi dell’istituto “G. Ferraris – F. Brunelleschi”. È proprio dalla scuola che deve partire l’educazione alla pace. La serata prosegue con la partecipazione di associazioni del territorio che ci faranno riflettere sul fatto che gli uomini non si uccidono solo con le armi ma soprattutto privandoli della loro libertà di espressione. È questo che fu fatto bruciando libri, proibendo musica, cercando di rendere l’uomo un guscio vuoto. ‘Mai più’, è questa la formula che dobbiamo recitare sempre”.

 

“Oggi con l’iniziativa al teatro non solo intendiamo commemorare i milioni di vittime della furia cieca del nazifascismo ma al contempo con le letture e la musica degenerata vogliamo evidenziare la natura liberticida del nazifascismo – aggiunge l’assessore alla Pace e alla valorizzazione della memoria storica, Mila Chini – Un regime totalitario che proibiva tutto ciò che non fosse ariano oppure che fosse espressione di critica e dissenso, usando la violenza e l’odio. Oggi, in un’epoca in cui assistiamo a un rigurgito del nazifascismo, dobbiamo ben comprendere quali atrocità si sono commesse dietro quei simboli a servizio di un’ideologia malata”.

 

“Il messaggio che vuole mandare l’Amministrazione comunale alla cittadinanza tutta è chiaro: non perdere mai la memoria di ciò che è stato ma soprattutto di come si è giunti all’affermazione dei regimi totalitari – sottolinea il vicesindaco con delega alla Cultura, Sara Iallorenzi – Non bisogna mai abbassare la guardia e ritenere che le società di oggi siano immuni a certi fenomeni. E mai sottovalutare gli episodi e i sentimenti di violenza che oggigiorno rifioriscono. Nasce da questa esigenza il costante impegno dell’Amministrazione comunale, e di tutti gli altri soggetti coinvolti in questa iniziativa, a tramandare e rafforzare quei valori di civiltà che si sono affermati nel ‘900 grazie al sacrificio e alla sofferenza di tanti esseri umani. Un impegno che di recente si è concretizzato ulteriormente con il conferimento della cittadinanza onoraria da parte del nostro Consiglio comunale alla senatrice Liliana Segre, a seguito delle minacce e degli insulti da lei subiti. Tale atto vuole essere un segno tangibile per l’affermazione dei valori di libertà e di conoscenza di ciò che è stato il nazifascismo e la Shoah”.

 

L’Amministrazione comunale, infine, ringrazia le associazioni che hanno partecipato all’organizzazione della serata, in particolare Aned Vinci, Anpi Vinci, il CFCM e il Club per l’Unesco di Vinci.

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Enrico De Grazia
Ufficio Stampa – Comune di Vinci
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Franca Ciari

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