CULTURA

Fondazione Cassa dona un’opera di Cecchini alla città che resiste e si rinnova

La Fondazione dona un’opera d’arte ai pratesi

Già al lavoro Loris Cecchini per Spindles (fusi)

Bini: “Sarà il simbolo della forza di rinnovarsi”

Mangani: “Rappresenta lo spirito della città”

 

Prato, 30 ottobre 2021 – La Fondazione Cassa di Risparmio di Prato donerà un’opera d’arte alla città che, anche nel corso dei mesi dolorosi della pandemia, ha mostrato la sua coesione solidale e la capacità di reagire. Si tratta di una grande scultura modulare in acciaio e alluminio dell’artista Loris Cecchini che porta l’emblematico titolo di Spindles (fusi).

“Sarà il simbolo della forza che hanno i pratesi, tutti insieme, di rinnovarsi, di rispondere alle sfide e alle difficoltà senza lasciarsi piegare – sottolinea il presidente della Fondazione Cassa di risparmio Franco Bini – è un modo per celebrare la creatività, l’apertura e la capacità di dialogo che caratterizza la nostra comunità”. Per la Fondazione, che si è impegnata a fondo durante l’emergenza pandemia per dare supporto con le sue risorse sul fronte sanitario e sociale, adesso è il momento di sottolineare la coesione della comunità anche attraverso l’arte.

Il progetto è stato condiviso dal Comune di Prato che, insieme alla Fondazione, sta individuando lo spazio pubblico dove verrà collocata l’opera. “Salutiamo con soddisfazione la scelta della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato di arricchire il patrimonio della città con un’opera che ha l’ambizione di rappresentare la vocazione della nostra realtà – sottolinea l’assessore alla Cultura Simone Mangani -. Con Spindles Loris Cecchini torna a Prato per interpretarne lo spirito più autentico con l’ambizione di diventarne un simbolo”.

Loris Cecchini che è già al lavoro, tra Milano e la Toscana. Nei giorni scorsi è stato a Prato dove ha definito l’intervento con la Fondazione e ha incontrato gli assessori Valerio Barberis e Simone Mangani. “La mia opera sarà una metafora dinamica della città e dei suoi abitanti in continuo divenire, in cui la singolarità degli elementi individuali si rapporta sempre a un contesto più ampio, al momento collettivo e plurale”, anticipa intanto l’artista.

La scultura sarà caratterizzata da un’impostazione modulare, collocandosi tra le serie di opere più conosciute di Cecchini. Sarà composta da 50 elementi che ricordano i grandi fusi, veri protagonisti della lavorazione tessile e oggetti ad alto valore simbolico nella città dei tessuti. Imponenti le dimensioni: circa 9 metri e mezzo base e profondità, quasi 9 metri l’altezza.

L’opera verrà presentata con una conferenza stampa ai primi di dicembre, mentre la sua realizzazione sarà poi ultimata nei primi mesi del nuovo anno.

Loris Ceccchini conosce profondamente Prato e la sua vocazione alla contemporaneità. Ha collaborato con il Centro Luigi Pecci e con il Comune di Prato anche per realizzare un’installazione permanente allestita sulla facciata della Biblioteca Lazzerini.

Franca Ciari

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