CULTURA

A Palazzo Pretorio l’incontro con il generale dell’Arma Roberto Riccardi e la presentazione del volume Detective dell’arte

A Palazzo Pretorio l’incontro con il generale dell’Arma Roberto Riccardi e la presentazione del volume Detective dell’arte

L’appuntamento chiude la rassegna 2019 di Libri d’Italia

 

Incontro a Palazzo Pretorio, venerdì 27 settembre alle ore 21.15, con il generale dei Carabinieri Roberto Riccardi che presenterà con Stefano Coppini il libro Detective dell’arte – Dai Monuments men ai carabinieri della cultura, edito da Rizzoli. A lungo responsabile nazionale per la comunicazione dell’Arma, Riccardi ha assunto proprio in settembre il comando del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico. L’appuntamento, a ingresso libero, è promosso dal Comune di Prato insieme a Kiwanis Club e conclude la rassegna 2019 di Libri d’Italia.

Nel 1970 l’UNESCO invitava da Parigi i paesi del mondo a istituire speciali corpi investigativi per contrastare il traffico delle opere d’arte rubate; l’Italia non si era fatta cogliere impreparata: dal maggio del 1969 i Carabinieri avevano dato vita al Nucleo Tutela Patrimonio Artistico, che aveva proprio lo scopo di fronteggiare, con strumenti e interventi mirati, l’allarmante fenomeno della depauperazione del nostro patrimonio. L’Italia fu così la prima nazione al mondo a dotarsi di un organismo di polizia specializzato sui crimini dell’arte. I cinquant’anni di lavoro del Nucleo sono stati riassunti da una mostra, da poco conclusa a Roma, L’arte di salvare l’arte – Frammenti di storia d’Italia e dal libro di Riccardi che racconta l’anima dell’Italia e i tentativi, riusciti o meno, di ricomporne la bellezza recuperando i suoi capolavori trafugati. Il libro spazia dal caso della Natività del Caravaggio, rubata a Palermo nel 1969 e mai più ritrovata, alla Muta di Raffaello e alla Gioconda di Leonardo intrecciando storia, arte e investigazione. Il sottotitolo, Dai monuments men ai Carabinieri della cultura, introduce già nel clima delle pagine: quasi una sorta di film, come quello che rese celebri i 350 uomini di tredici diversi Paesi che, nel corso della Seconda guerra mondiale, costituirono una task force per salvare i capolavori dell’arte dalla devastazione nazista.
«I grandi capolavori – osserva Riccardi – sono un patrimonio per il mondo intero, ma è altrettanto importante, per esempio, per la piccola comunità che fa riferimento a una parrocchia il vedersi riportare in chiesa un crocifisso di legno trafugato e davanti al quale ogni fedele ha pregato chiedendo le cose più importanti per la sua vita, per la salute di una persona cara, di un familiare. Per un investigatore non c’è cosa più bella della felicità di un fedele che vede tornare a casa un’opera che per lui, al di là di quello artistico, storico, economico, ha un valore affettivo immenso».

Il primo libro di Roberto Riccardi è stato pubblicato nel 2009: Sono stato un numero, narrazione autentica della vita di Alberto Sed, un ebreo romano sopravvissuto alla tragedia di Auschwitz. Per questo testo Riccardi ha ricevuto il Premio Acqui Storia e il Premio Narrativa per ragazzi all’interno del Premio Adei-Wizo, patrocinato dall’Associazione donne ebree d’Italia.
Nel 2016 ha pubblicato con Mondadori il saggio biografico Il prezzo della fedeltà, dedicato al brigadiere Giuseppe Giangrande, residente a Prato, ferito in servizio davanti a Palazzo Chigi in occasione dell’insediamento del governo. Il libro si è aggiudicato il Premio Piersanti Mattarella.

 

 

 

 

 

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Franca Ciari

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