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Via libera al Recovery Fund: svolta digitale per l’Italia? fonte: corcom.it

Il Consiglio Ue trova l’accordo sul piano di prestiti e sussidi per uscire dalla crisi: al nostro Paese 209 miliardi di risorse. Conte: “L’obiettivo è uno sviluppo sostenibile”. Focus su banda ultralarga, e-health e PA digitale

l Consiglio Ue ha dato il via libera al Recovery Fund: 750 miliardi di euro, di cui 390 miliardi di sussidi. All’l’Italia andranno 209 miliardi, di cui 127 di prestiti e il resto (81 mld) a fondo perduto.

“Siamo soddisfatti, abbiamo approvato un piano di rilancio ambizioso e adeguato alla crisi che stiamo vivendo – ha detto a conclusione dell’accordo, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte –  Abbiamo una grande responsabilità: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre. Dobbiamo investirli per riforme strutturali, per crescere economicamente e raggiungere l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile”.

“Abbiamo la concreta possibilità di rendere l’Italia più verde, più digitale più innovativa, più sostenibile, più inclusiva – ha sottolineato – Investire nella scuola, nelle Università e nella Ricerca e nelle infrastrutture”.

La sfida più importante, per il nostro Paese, inizia adesso: serve delineare un piano di investimenti convincente (per la Ue) ed efficace per uscire dalla crisi economica causata dalla pandemia.

Il nome stesso del maxi prestito – Next Generation Ue- dice tutto: priorità agli investimenti in servizi e infrastrutture future-proof e, dunque, in linea con la strategia della Commissione europea e della sua presidente Ursula von der Leyen che punta tutto sulla digital transformation e sul green deal.

La pandemia e la conseguente emergenza economica hanno messo in evidenza quali sono i settori su cui investire per ricominciare a correre: banda ultralarga fissa e mobile, digitalizzazione della burocrazia per semplificare la vita ai cittadini ma anche alle imprese che vogliono investire. Su questo fronte il governo è impegnato a spingere sulle tecnologie emergenti (AI e blockchain) per trasformare servizi e processi ma anche sul cloud come strumento chiave per garantire il consolidamento dei data center, azione prioritaria per l’interoperabilità delle infrastrutture pubbliche. E ancora la scuola digitale, con un’attenzione particolare all’innovazione della didattica in ottica smart e alle connessione veloci negli istituti. E-health per rafforzare la medicina sul erritorio ed evitare il collasso del sistema ospedalieri in caso di emergenze ma anche per efficientare la spesa pubblica in sanità.

fonte: corcom 

Franca Ciari

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